La 18esima giornata si apre domenica al Rigamonti di Brescia dove la squadra di casa ospiterà una lanciatissima Lazio. Il Milan ospita una Sampdoria in cerca di punti preziosi per la salvezza. Chiude la giornata il big match del San Paolo dove il Napoli in difficoltà se la vedrà contro la capolista Inter. Vediamo tutte le partite. 

BRESCIA - LAZIO - Il Brescia, terzultimo in classifica a quota 14 punti, nelle ultime giornate del 2019, coincise con il ritorno di Eugenio Corini sulla propria panchina, ha registrato 2 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta. Il ruolino della gestione Corini 2.0 è quello che potrebbe condurre le Rondinelle alla salvezza, ma tra qui e il mantenimento della categoria ci sono svariati fattori, dagli scontri diretti alla forma dei propri giocatori migliori, passando per il mercato di gennaio, che può portare novità in entrata e in uscita sia per il Brescia stesso che per le dirette concorrenti. Il Brescia, tuttavia, oggi e ad oggi è una squadra ancora viva e ben lungi dall’essere spacciata, anche se il proprio 2020 inizierà contro l’avversario che ha chiuso il 2019 con lo stato di forma migliore, alzando anche un trofeo. La Lazio di Simone Inzaghi, infatti, ha privato a Maurizio Sarri la possibilità di festeggiare il proprio primo trofeo vinto in Italia. La Supercoppa vinta per 3-1 ai danni dei bianconeri ha rafforzato la già stabile autostima dei biancocelesti. I capitolini, inoltre, sono la squadra più in forma tra le italiane nell’ultimo periodo e possono contare su un Ciro Immobile inarrestabile: 17 gol in 16 presenze in Serie A quest’anno. Con 36 punti e potenzialmente a -3 da Juventus e Inter, con una partita in meno (che si recupererà a inizio febbraio), i biancocelesti vogliono mettere pressione alle corazzate che stanno loro davanti, stimolati anche dal grande rendimento dei cugini di Paulo Fonseca (1 punto dietro). Inzaghi non vuole che si sprechi l’opportunità di fare il salto di qualità quest’anno, ora che non vi sono più impegni europei: la Lazio può diventare davvero grande e per farlo non può sprecare punti contro squadre che la classifica identifica come “piccole”.

SPAL - VERONA - Indicate già ad agosto tra le principali candidate alla retrocessione, SPAL e Verona erano ben consapevoli dei propri limiti e delle proprie capacità, e per questo di quanto la permanenza in Serie A sia dura da ottenere e non vada mai data per scontata. Con il passare delle giornate, però, l’Hellas ha sorprendentemente trovato fin da subito la quadratura del cerchio basando il proprio cammino verso la salvezza su una difesa solida che ha mascherato i limiti di un attacco poco prolifico. Discorso diverso invece per la SPAL di Leonardo Semplici, che ha cercato di ripetere la formula che ha evitato la retrocessione nelle passate stagioni senza però trovare interpreti altrettanto ispirati. Nel bilancio degli estensi mancano i gol di Petagna e il rendimento di altre pedine chiave, che hanno spinto la squadra in fondo alla classifica. Come già accaduto in passato, però, gli emiliani non si sono arresi e hanno cominciato nuovamente a respirare con il bel successo ottenuto nell’ultimo turno in casa del Torino. Adesso per Missiroli e compagni arriva l’occasione di lasciare la zona retrocessione: nel turno dell’Epifania arriva al Paolo Mazza proprio il Verona per una sfida che è un vero e proprio esame e che metterà in palio punti pesanti in chiave-salvezza. Agli ospiti potrebbe fare comodo anche il pari, mentre per i padroni di casa sarà fondamentale inseguire i tre punti senza però rischiare troppo contro una squadra capace di ripartenze micidiali.

JUVENTUS - CAGLIARI - La trasferta indigesta in Arabia Saudita ha un po’ movimentato le acque in casa bianconera, prima della breve sosta invernale. Si riparte con una grande voglia di rivalsa e di farsi valere su più fronti. Tuttavia la Champions può ancora aspettare, quindi inizia il periodo dell’anno in cui ci si può concentrare senza eccessivi patemi sul campionato. Il patema, casomai, si chiama qui Cagliari. I rossoblu sono nel mezzo del migliore avvio di stagione dai tempi dello scudetto, quindi una cinquantina di anni fa. Le due sconfitte in fila hanno un po’ ridimensionato la classifica dei sardi ma non l’entusiasmo dell’ambiente, che da tempo non era così alle stelle. Il nodo del centrocampo diventa di primaria importanza e, in questo senso, il test di Cagliari sarà probante. Con Bentancur squalificato, Sarri si affiderà quasi sicuramente a Matuidi e Rabiot, come alfieri di Pjanic. Tuttavia i due francesi hanno entrambi pregi e difetti ben noti, con soprattutto l’ex PSG che stenta a ritornare ai livelli di qualche anno fa. In particolare, i bianconeri potrebbero soffrire il grande dinamismo del reparto dirimpettaio. In difesa si ripropone il dualismo tra De Ligt e Demiral, qualcosa che potremmo abituarci a vedere a più riprese, nel prossimo futuro. Davanti probabile che ci sia spazio ancora per il “Dygualdo”. In porta dovrebbe tornare Szczesny. Il breve riposo potrebbe essere stato un toccasana per gli uomini di Maran, apparsi in leggero appannamento fisico dopo un inizio di stagione vissuto al massimo. I problemi, per il tecnico dei sardi, vengono dalla difesa. Rientra Olsen in porta, ma è l’unica buona notizia: Pisacane è squalificato, Ceppitelli in fortissimo dubbio e così anche Cacciatore, che tuttavia dovrebbe farcela. In avanti si spera in un Joao Pedro mai così prolifico.

ROMA - TORINO - Settimana dopo settimana, partita dopo partita, la Roma di Paulo Fonseca prende forma e sostanza. Partito convinto delle proprie idee tattiche, il tecnico portoghese è stato bravo ad adattarle alla Serie A e alla rosa che gli ha messo a disposizione una società contestata dalla tifoseria. Si parlava di smobilitazione, nella capitale, ma l’allenatore è riuscito presto a far quadrare il cerchio e adesso i giallorossi, in attesa di una possibile sempre più probabile cessione del club che potrebbe rilanciarne le ambizioni di alta classifica, sentono nuovamente vicina l’Europa che conta. Al momento, in effetti, Kolarov e compagni occupano il quarto posto in classifica e sono reduci da 4 vittorie e un pari ottenuto in casa dell’Inter capolista. Una striscia utile che sembra certificare la fine degli alti e bassi che inevitabilmente hanno contraddistinto i primi mesi della gestione Fonseca. Per continuare a volare è fondamentale confermarsi contro il Torino, che arriva all’Olimpico reduce da una sconfitta che ha depresso un ambiente già provato. I tifosi granata si aspettavano infatti una stagione decisamente diversa: salutata ai preliminari l’Europa League, chiuso un mercato che non ha portato cessioni di rilievo e l’arrivo di un talento come Simone Verdi, il club di Urbano Cairo puntava con decisione a riconquistare un posto nelle coppe europee e invece al momento naviga a metà classifica, con l’atteso salto di qualità che viene puntualmente rimandato. Difficile che avvenga a Roma, ma almeno dal punto di vista della personalità mister Mazzarri si aspetta risposte importanti dai suoi.

GENOA - SASSUOLO - Il Genoa, reduce dall’esonero di Thiago Motta dopo la batosta di San Siro contro l’Inter, occupa l’ultima posizione in classifica, a quota 11 punti. Una situazione drammatica, che l’ambiente genovese tema possa diventare tragico. Proprio per questo è stato apportato un altro cambio in panchina, sebbene – viene lecito pensarlo – i problemi dei genoani non possano sempre essere quelli legati all’allenatore. Davide Nicola, tuttavia, cercherà di dare una scossa a livello mentale e nervoso ai suoi giocatori, sperando di ottenere punti pesanti in chiave salvezza e di lasciare l’ultimo posto in classifica. Una posizione alla quale il Grifone non è abituato e che, proprio per questo, fa sentire ingombrante lo spettro di una retrocessione che si fa fatica ad esorcizzare. Il Sassuolo, invece, nonostante abbia perso anch’egli l’ultima partita di campionato – contro il Napoli -, arriva alla partita del Ferraris con un’altra situazione di classifica ed un altro umore. I neroverdi, infatti, vivono il proprio 12° posto in classifica con grande tranquillità ma non con leggerezza. Roberto De Zerbi cerca di perfezionare l’idea di gioco da far applicare ai propri uomini e se da una parte, in fase di possesso, la sua squadra è molto armoniosa e bella da vedere, finora ha concesso un po’ troppo in fase difensiva ed è su questo aspetto che dovrà soffermarsi maggiormente, consapevole della fame di punti che troverà a Marassi. Tuttavia, l’allenatore allievo di Zeman ricerca la perfezione e se in palla, la sua squadra è in grado di mettere sotto quasi tutte le squadre di Serie A. L’approccio alla partita sarà fondamentale per i neroverdi, che ambiscono ai 3 punti che li potrebbero portare dalla parte sinistra della classifica.

BOLOGNA - FIORENTINA - Il Bologna, reduce da due vittorie consecutive con le quali ha chiuso il proprio 2019, vive una situazione di classifica decisamente ambiziosa: al 9° posto e con 22 punti in classifica, i felsinei possono avvicinarsi ancor di più alle zone nobili della classifica. Il Cagliari, che occupa il 6° posto e l’ultima casella valida per la qualificazione in Europa League, infatti, dista 7 punti e non è proibitivo pensare di potercisi avvicinare. La Fiorentina è in forte difficoltà ed è intenzione del tecnico serbo – un ex della partita – riuscire a sfruttare il momento no dei toscani, anche se non sarà semplice. Ma puntando sul talento di Orsolini, Sansone e compagni i rossoblu hanno tutto per ambire a fare bene, con una spensieratezza che spesso funge da arma in più. La Fiorentina, di contro, vive un momento – che non è propriamente un “momento” – decisamente negativo: una vittoria in Serie A manca dal 30 ottobre scorso, unica vittoria in 10 partite di campionato. Un rendimento che è costato il posto di Vincenzo Montella. Al suo posto è arrivato Beppe Iachini, chiamato a dare una svolta tanto mentale quanto tecnica. L’assenza di Ribery e Chiesa si sono fatte particolarmente sentire ed hanno accentuato il momento negativo dei fiorentini. La situazione, anche qualora dovesse arrivare una vittoria, non è delle migliori e il presidente Commisso dovrà presumibilmente intervenire nel mercato di gennaio.

ATALANTA - PARMA - Archiviata la storica qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, in attesa della doppia sfida contro il Valencia che potrebbe permettere la continuazione di un sogno inimmaginabile solo pochi anni fa, l’Atalanta deve essere brava a restare con la testa sul presente e su un campionato dove è fondamentale confermarsi. Al momento la Dea si trova al quinto posto in classifica, un risultato che certo non dovrà mai essere dato per scontato ma che allo stesso tempo è figlio di qualche passo falso di troppo commesso dalla banda di Gasperini, come quello capitato nella 16esima giornata in casa del Bologna. La sconfitta incassata contro gli emiliani, arrivata a pochi giorni di distanza dal successo contro lo Shakthar in Champions che ha garantito il superamento della fase a gironi, sembra però essere stato soltanto un incidente di percorso. La dimostrazione è arrivata nel successivo turno di campionato contro il Milan, schiantato 5-0, mentre la conferma definitiva è attesa per il giorno dell’Epifania. Sarà allora che arriverà a Bergamo il Parma di Roberto D’Aversa, club che nel giro di pochi anni è passato dal fallimento a un ritorno in Serie A che lo ha visto affermarsi come una solida realtà di metà classifica. Per il salto di qualità i ducali dovrebbero centrare l’Europa, obiettivo difficile ma non impossibile vista la qualità dimostrata tanto dal tecnico quanto dai giocatori. Certo è che per arrivare tanto in alto servono continuità e la capacità di ottenere punti su campi importanti, ecco perché Atalanta-Parma è una gara che al termine dei 90 minuti potrebbe fornire risposte molto interessanti a entrambe le squadre in campo.

MILAN - SAMPDORIA - Il Milan, reduce dalla storica sconfitta contro l’Atalanta a Bergamo, vogliono iniziare quest’anno e questa nuova decade in tutt’altro modo rispetto a come l’abbiano conclusa. Gli uomini di Stefano Pioli, infatti, dopo due vittorie contro Parma e Bologna, non si sono spinti oltre al pareggio con il Sassuolo e hanno subito la “manita” dalla Dea. Le ambizioni del Diavolo sono presumibilmente andate scemando nel corso di questi ultimi mesi, ma occorre dare una scossa alla classifica e il calendario offre la possibilità di farlo ai danni di una Sampdoria che Claudio Ranieri sta pian piano guarendo, anche se resta un avversario alla portata dei rossoneri. Rossoneri che, inoltre, avranno l’ulteriore stimolo di giocare con gli occhi del nuovo acquisto Ibrahimovic puntati addosso, ma che difficilmente farà parte dell’undici titolare già dalla partita di domenica. L’avviso è per i tre davanti: sono le ultime chiamate per dimostrare di valere la titolarità, sapendo che qualcosa sarà cambiato di qui a breve e che qualcuno dovrà cedere il proprio posto al fuoriclasse svedese. La Sampdoria, dall’altra parte, viene dalla sconfitta maturata contro la Juventus ed occupa la 17a posizione in classifica, a solo 1 punto sul Brescia terzultimo e 3 sopra la SPAL. Claudio Ranieri sa che bisogna fare punti, specie ora che Eugenio Corini pare aver rivitalizzato i suoi uomini, e avere di fronte un Milan tutt’altro che solido e in forma, che per giunta verosimilmente non potrà contare su Zlatan Ibrahimovic, è un fattore da cercare di sfruttare al meglio. Per iniziare il 2020 con il piede giusto e dare una bella iniezione di fiducia alla squadra, alla tifoseria e a tutto l’ambiente.

LECCE - UDINESE - Il Lecce è reduce da un periodo di risultati non propriamente esaltanti, dal momento che nelle ultime 11 partite di Serie A i giallorossi hanno vinto una partita soltanto, contro la Fiorentina. Più nello specifico, i salentini hanno chiuso l’anno con due sconfitte consecutive, maturate a Brescia contro le Rondinelle e in casa contro il Bologna. La classifica è preoccupante ma le carte in regola per raddrizzarsi ci sono tutte. Una svolta, tuttavia, deve arrivare negli scontri diretti, il vero tallone d’Achille della squadra di Fabio Liverani, che fa della ricerca del bel gioco uno dei dogmi imprescindibili del suo credo calcistico, cosa che gli ha fatto guadagnare le simpatie di diversi addetti ai lavori anche di fedi calcistiche diverse. Ma il mantenimento della categoria passa per i risultati e contro l’Udinese non si può sbagliare ancora. L’Udinese, invece, ha concluso il proprio 2019 con la vittoria un po’ a sorpresa sul Cagliari. I friulani, tuttavia, sono soltanto 3 punti sopra il Lecce e 4 sopra la zona rossa, e in caso di sconfitta verrebbero raggiunti proprio dai salentini. Per evitare questa possibilità, Luca Gotti e i suoi uomini si presenteranno in Puglia con l’obiettivo di fare bottino pieno, per respirare un po’ e rilanciarsi sia dal punto di vista della classifica, che motivazionale.

NAPOLI - INTER - C’era una volta l’anti-Juve: parliamo del Napoli, che prima con Walter Mazzarri e poi con Maurizio Sarri è stato l’unico club capace di insidiare lo stradominio bianconero nelle ultime 8 stagioni di un calcio italiano monotono e che senza i partenopei, il Sarrismo e i gol di campioni come Cavani, Higuain e Mertens sarebbe stato ancora più noioso. Nelle intenzioni del club partenopeo l’arrivo in panchina di Carlo Ancelotti avrebbe dovuto rappresentare il definitivo salto di qualità per un club che aveva intenzione di tornare a festeggiare un titolo vinto solo ai tempi di Maradona e che invece si è ritrovato a vivere una realtà amara, composta da uno spogliatoio spaccato e da una crisi di risultati che ha portato a un anonimo ottavo posto in classifica. Per provare a dare la scossa, e a salvare almeno parzialmente una stagione nata male e proseguita peggio, ecco l’addio ad Ancelotti. Al suo posto Gattuso, ex bandiera del Milan che proprio contro i rivali di sempre dell’Inter, la sera dell’Epifania, sarà chiamato a dimostrare che il peggio per Insigne e compagni è alle spalle. Dopo aver sofferto tanto il Napoli vuole tornare a respirare l’aria dell’alta classifica e a credere in se stesso, ma per farlo dovrà superare la squadra che ha ereditato il suo ruolo di anti-Juve, l’Inter rinata sotto la guida di Antonio Conte. I nerazzurri sono riusciti a realizzare con l’ex ct dell’Italia quello che a Napoli è fallito con Ancelotti, il salto di qualità che ha trasformato una squadra che lottava per un posto in Champions League in una rivale credibile per lo Scudetto. Certo la Juventus, guidata dall’ex idolo del San Paolo Sarri, rimane una spanna sopra sotto ogni punto di vista: è giusto tuttavia non lasciare niente di intentato, e il modo migliore per dimostrarlo è fare la partita in quello che rimane uno dei campi più difficili d’Italia.