Yonghong Li c'è! E si fa sentire.
Il presidente rossonero, nonché patron del Milan, è intervenuto per rispondere a tutte le illazioni che sono uscite sul Milan e sulla cessione del club rossonero e contrattacca. Soprattutto in merito a ciò che è stato scritto dai quotidiani 'La Stampa' e il 'Secolo XIX', in merito ad un presunto riciclaggio di denaro e rientro dei capitali dall'estero da parte di Silvio Berlusconi. Nulla di tutto ciò è vero ed è stato smentito da tutte le parti in causa. 

Yonghong Li ha dichiarato testualmente in un comunicato apparso sul sito dell'Ac Milan: 'Il processo di acquisizione di Ac Milan si è sempre svolto con la massima trasparenza, regolarità e correttezza, con il supporto e la consulenza di advisor finanziari e legali di livello internazionale'.
Ha dichiarato che ciò che è uscito in questi giorni non riflette nel modo più assoluto la realtà dei fatti e che tutelera' la sua persona, l'immagine, la reputazione e la consistenza economica delle società del Gruppo A.C. Milan S.p.A, in quanto parti lese.

Quindi ha parlato in questo comunicato di consistenza economica, spegnendo di fatto le voci su presunte difficoltà economiche. Non solo, ma nel Cda, oltre ad essere stato constatato un miglioramento economico degli introiti tra sponsor, ricavi di merchandising, stadio e quant'altro, di circa 20 milioni, è stato deliberato un aumento di capitale di 15 milioni che Yonghong Li ha sottoscritto e rispettato.

I soldi ci sono
, gli aumenti di capitale vengono fatti e rispettati e tutto viene pagato regolarmente. Non solo, ma Fassone ha messo sul tavolo delle proposte di rifinanziamento del debito contratto con Elliott al momento dell'acquisizione del Milan da parte di Yonghong Li. E anche qui, è stata una sorpresa in un certo senso, e ora il rifinanziamento del debito sembrerebbe più fattibile.
Evidentemente questa proprietà dà garanzie a chi di dovere. Va ricordato che molti capitali che sono arrivati nel Milan, arrivano da Hong Kong, che è un territorio autonomo situato nel sud est della Cina, ma non sottostà alle restrizioni del governo cinese.
Il Milan sembrerebbe in una situazione più serena di come appare descritta da molti organi di stampa, televisivi e siti Internet. Queste parole di Yonghong Li, oltre a far sentire la sua presenza e a trasmettere serenità e tranquillità, gettano acqua su un fuoco di illazioni e attacchi verso il Milan. E parla di consistenza economica, dopo che lo stesso Silvio Berlusconi ha dichiarato di aver venduto il Milan ad UNA PROTAGONISTA DELLA INDUSTRIA CINESE.

È chiaro che Yonghong Li abbia le spalle coperte e che dietro di lui ci sia una protagonista dell'industria cinese come China Huarong e anche Haxia Capital, come testimonia la presenza nel cda rossonero del presidente di Haxia Capital Lu Bo.
Questa operazione da parte di Yonghong Li è stata spesso paragonata a quella di Thohir con l'Inter. Ma non è così. Thohir era solo. Yonghong Li no.
E Yonghong Li, o meglio chi c'è con lui e dietro lui, sembrerebbe decisamente più forte economicamente di Thohir.
Come dichiarato dallo stesso presidente indonesiano dell'Inter, e azionista di minoranza del club nerazzurro, lui è un imprenditore che ha fatto una operazione per guadagnarci per poi rivendere l'Inter al gruppo Suning. E immetteva soldi nell'Inter a titolo di prestito. Yonghong Li è più un collettore di capitali, che immette soldi nel Milan ma che non indebita il club, ma la holding controllante, che fa capo a lui, la Rossoneri Lux, con sede in Lussemburgo.
Il Milan ha un indebitamento molto basso, sui 120 milioni, a fronte di un fatturato che attualmente è quasi il doppio. E al momento dell'acquisizione, il Milan ha saldato tutti i debiti che aveva con le banche, di 220 milioni. L'obbiettivo di questa proprietà è la costruzione di uno stadio di proprietà e la quotazione del Milan nella borsa di Hong Kong.

È difficile sapere con chiarezza il futuro del Milan, ma la sensazione adesso è che possa essere ricco e roseo anche con questa proprietà (se resterà).
Sarà difficile però sapere con certezza assoluta chi ci sia dietro Yonghong Li, o meglio averne l'ufficialità. Perché la sensazione, ma possiamo dire anche certezza, è che Huarong e Haxia Capital ci sono nella proprietà del Milan, ma non sono ancora usciti allo scoperto, e non si sa se lo faranno mai.