We can be heroes, just for one day cantava David Bowie nel 1977. In futuro ciascuno avrà quindici minuti di fama sentenziava Andy Warhol nel 1968. A Jimmy Glass, portiere meteora del Carlisle United, ne sono bastati ancora meno. 

Il 9 maggio 1999, al "Brunton Park" di Carlisle, nel nord-ovest dell'Inghilterra, ci si gioca tutto. È l'ultima giornata del campionato di Third Division, c'è Carlisle United vs Plymouth Argyle, mentre in contemporanea, dall'altra parte della nazione, si gioca Peterborough-Scarborough Arhletic. Questi ultimi e il Carlisle sono divisi da un solo punto, indi per cui i Cumbrians devono necessariamente conquistare i tre punti. Al fischio finale dell'arbitro, i tifosi dello Scarborough invadono festanti il manto erboso del "London Road Stadium" di Peterborough, consci del fatto che il pareggio conquistato dai propri beniamini risulterà decisivo ai fini della salvezza. Radioline in mano, si apprestano a vivere con speranzosa apprensione quel che accade negli ultimi secondi a Carlisle.

Al "Brunton Park", intanto, il tempo è agli sgoccioli, quando i padroni di casa conquistano un insperato corner: Tutti su! Grida disperato l'allenatore Nigel Pearson. E il portiere Jimmy Glass, con una baldanzosa corsetta, quasi non credendoci neppure lui, si sposta nell'area ospite per il disperato tutto per tutto.

Jimmy Glass era lo stereotipo del calciatore inglese medio che non aveva avuto una carriera esaltante, anzi. Cresciuto nelle giovanili di Chelsea e Crystal Palace, aveva fallito ovunque fosse andato, prima di cogliere importanti soddisfazione nella, seppur breve, esperienza di Bournemouth, che gli valse la chiamata dell'allora ben più quotato Swindon Town. Dove fallì nuovamente. Inizia così un peregrinare di prestiti in giro per l'Inghilterra, fino alla firma col Carlisle United, avvenuta a tre giornate dalla fine come ultima spiaggia per entrambi. Il suo sogno, da ragazzo, era quello di fare l'attaccante, ma evidenti limiti tecnici lo hanno portato a desistere da questa scelta e ad optare per il ruolo di portiere. La scelta, un po' disperata, di Carlisle si rivelerà la migliore della sua vita calcistica.

Il corner viene battuto corto, lontano dalla zolla calpestata da Glass, sulla testa del compagno Scott Dobie, che con forza indirizza la palla in porta per vedere il proprio tentativo frustrato dall’insolitamente ispirato portiere avversario del Plymouth. La sfera, respinta, finisce proprio davanti a Glass. Succede l'imponderabile, che solo le parole del radiocronista della BBC, Derek Lacey, possono rendere al meglio ciò che avvenne in quel pomeriggio: "Arriva il calcio dalla bandierina…e…il portiere respinge…oh…Jimmy Glass! Jimmy Glass! Jimmy Glass, il portiere, ha segnato un goal per il Carlisle United! C’è un’invasione di campo! C’è un’invasione di campo! L’arbitro è stato sommerso – si stanno arrampicando sulla traversa!”

Il Carlisle United è salvo, lo Scarborough retrocede. I supporter dei Latics piangono disperati, mentre quelli dei Cumbrians esplodono in una gioia irrefrenabile, invadendo il campo e inseguendo come una caccia all'uomo i calciatori per avere un cimelio di quella fantastica impresa. Jimmy Glass era entrato nella storia. E, ancora più rapidamente, ne uscì. 

All'età di 27 anni appende i guantoni al chiodo, dedicandosi a tutt'altro: prima venditore nel campo informatico, poi tassista, infine capo di una piccola azienda di taxi. Sempre con quel sorriso guascone stampato in faccia, in barba alle avversità della vita. "È abbastanza dura, perché ad alcuni vanno fama e fortuna e qualcuno finisce a guidare un taxi e vivere una vita normale come me. È piuttosto difficile capire il tuo posto nella vita tra l’essere il tizio che non verrà mai dimenticato e quello preoccupato per la prossima bolletta. Quel goal è una parte straordinaria della mia vita ed è lì per essere goduto, e lo farò fino a quando la gente non si annoierà di me. Qualcuno di Sabato sarà un eroe e qualcuno sarà un cattivo, ed è una sensazione fantastica."

Il goal di Glass è al quindicesimo posto nella classifica dei venti goal "che hanno shoccato il mondo" della ITV4 e al settimo nella classifica delle cinquanta reti più importanti della storia secondo il Timesnewspaper. Dulcis in fundo, le scarpette con cui Jimmy ha trafitto la porta del Plymouth sono state esposte al British Football Museum. Niente male per un esponente della "lower class" del calcio inglese.
Ma si sa... chiunque può avere il suo quarto d'ora di fama.