Il Crotone ha forse preso un abbaglio, forse i risultati non hanno dato ragione a Davide Nicola, ma quello che fa restare sbigottiti è la scelta del sostituto. Infatti l'esonero di Nicola forse può essere accettato, ma lo scegliere Walter Zenga... ripeto Walter Zenga è davvero il modo di invogliare i tifosi crotonesi a farsi delle domande, visto che i motivi potrebbero essere il non voler spendere troppo d'ingaggio per un nuovo tecnico, con ancora quello di Nicola sulle spalle.
Mentre il secondo è quello di lasciare mestamente la Serie A, scegliendo un tecnico che dalla panchina non ha mai fatto niente di speciale, parlo del campionato italiano.
Infatti la scelta poteva cadere su Mandorlini, De Biasi, Guidolin e Reja, allenatori che sanno il fatto loro sulle salvezze, invece si punta su Zenga. Ma stiamo scherzando? Walter Zenga non ha bisogno di presentazioni, visto che molti della mia età se lo ricordano molto bene in campo e tra i pali di Inter e Sampdoria, portiere molto forte degli anni '80 e '90, ma se parliamo di Zenga allenatore, allora cambia l'antifona, non cito le prime squadre allenate cioè New England Revolution, Brera, National Bucarest, ma neanche il Gaziantepspor e Al - Ain e Dinamo Bucarest, ma parto dalla prima vittoria in Romania dove ha vinto il campionato con la Steaua Bucarest, nonché squadra con più titoli in Romania ( 26 scudetti ) dove l'ex portiere prende anche la cittadinanza romena.
Poi vince un campionato con la Stella Rossa di Belgrado con il record di vittorie casalinghe (infatti conclude il campionato vincendo tutte le partite in casa), ma anche in questo caso la squadra Serba è la squadra con più titoli in assoluto nel suo campionato (27), quindi è come allenare Il Celtic in Scozia che non ha rivali all'altezza.
Poi Zenga si vuole confrontare con il campionato italiano e qui cambia la musica, certo non poteva chiedere di allenare una big, infatti viene chiamato a salvare prima il Catania nel 2008 dove nel primo anno li salva con 8 punti in 7 partite, mentre nel secondo anno porta il Catania addirittura primo in classifica per qualche ora, poi dopo aver fatto il record di punti e la matematica salvezza degli etnei, decide di comune accordo di lasciare Catania. Nel 2009 passa al Palermo dopo cinque mesi rescinde il contratto, nonostante un buon inizio e due grandi vittorie con Napoli 2-1 e Juventus 2-0. Decide nel 2010 di arricchire il suo già cospicuo conto in banca andando di nuovo in Arabia Saudita al Al-Nassr di Riyad, viene esonerato dopo appena tre mesi.
Ma non si scoraggia il buon Zenga infatti viene chiamato dall'Al - Nasr di Dubai sempre nel campionato saudita nel 2011 la squadra arriva terza in classifica portandola nella AFC Champions (equivalente della nostra Champions League) per la prima volta nella storia della squadra, ma esce arrivando ultimo al girone con la squadra seconda in classifica a fine campionato.
Nella terza stagione araba (ma stavolta va male, molto male) sesto posto in campionato ed esonero, con un anno in anticipo sul contratto. Ma Zenga piace da quelle parti, infatti arriva la chiamata dell'Al - Jazira altra società degli Emirati Arabi, terzo in campionato al termine della stagione uscendo da entrambe le coppe, infatti perde la finale di Emirates Cup ed esce dalla AFC Champions agli ottavi, dopo sette mesi viene sollevato dall'incarico.
Ma nel 2015 il campionato italiano lo chiama, stavolta Massimo Ferrero presidente della Sampdoria gli offre una grande possibilità (Zenga poco prima aveva rifiutato il Cagliari per restare a Dubai), quello di allenare un club di medio - alta classifica che si gioca la qualificazione in Europa League, Zenga torna a casa, in quella Genoa che dal 1994 al 1996 è stata casa sua.
Ma l'acclamazione si tramuta quasi subito in fischi e contestazione. Fa il suo esordio nella gara di andata del terzo turno preliminare in Europa League contro il Vojvodina, squadra della Serbia dal bassissimo valore, infatti la Samp dovrebbe fare degli avversari un sol boccone, invece arriva quello che non t'aspetti la squadra blucerchiata per malissimo in casa, un 0-4 che mette Zenga appena arrivato sulla graticola, perdere davanti al proprio pubblico con una squadra che in italia sarebbe in Lega Pro o addirittura in serie D, è davvero una umiliazione.
La Samp non riesce a girare il risultato in Serbia infatti lo 0-2 non basta, Sampdoria a casa.
Zenga a novembre viene esonerato dopo 4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte in campionato. Nel 2016 torna in Arabia Saudita al Al-Shaab, ma dopo 1 vittoria, 1 pareggio e 9 sconfitte lascia la squadra ultima in classifica di comune accordo con la società. Luglio arriva e anche l'offerta del Wolverhampton in Championship inglese, ma Zenga delude e viene esonerato con la squadra al 18º posto in classifica con 16 punti (4 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte). Resta fermo per fino alla chiamata del Crotone l'8 Dicembre 2017 esordendo con una sconfitta a Sassuolo contro i neroverdi per 2-1.

Secondo un mio particolare pensiero, Zenga ha sì salvato il Catania in due occasioni, ma non lo vedo un tecnico da Serie A, a dire il vero non lo vedo proprio come tecnico, ma nemmeno come opinionista né tantomeno commentatore.
Credo che la passione per il calcio sia una cosa che spinge molti ex calciatori a diventare tecnici, ma poi c'è chi si conferma e chi non è proprio fatto per fare il tecnico.

Comunque adesso parliamo di cosa può fare Zenga a Crotone, oltre che visitare la città, non credo che possa davvero salvare la squadra calabrese, credo invece che in quel di Crotone si attui la scaramanzia, mi spiego, lo scorso anno Nicola era sul punto di essere esonerato poi alla fine riuscì in una impresa da gennaio in poi, adesso dietro le dimissioni del tecnico si dice ci siano due squadre dietro, mentre da un mio punto di vista, ci sarà di nuovo il cambio con Zenga nel Febbraio 2018, dove la fortuna nel 2017 sorrise al tecnico dimissionario, quindi si tira con Zenga fino a febbraio nella speranza di non vedere il Crotone in situazioni ancora più precarie di ora, altrimenti si cambia già in gennaio.
Zenga è a tempo, così come lo è stato in quasi tutte le società allenate, da mister - mi dimetto a mister - può andare via.