Definire i tifosi nerazzurri depressi alla chiusura del calciomercato più scoppiettante degli ultimi dieci anni è un eufemismo.

Cullati dalle illusioni della potenza finanziaria di Suning, abbiamo accarezzato l'idea dei grandi colpi, dei grandi nomi, i Di Maria, Nainggolan, Vidal che dall'alto della loro forza e blasone ci avrebbero fatto finalmente uscire dalle secche degli anni molto grigi del post triplete e del lungo addio Morattiano.

Il paletto del FPF sembrava essere stato divelto al primo luglio, si parlava di un budget di 200 milioni, si sbeffeggiavano i cugini che avevano i cinesi senza portafoglio, e invece abbiamo dovuto assistere al mercato rossonero più sfavillante dai tempi dei grandi investimenti Berlusconiani.

L'Inter al contrario ha fatto acquisti mirati, dallo scarso richiamo mediatico e le ultime settimane post dicktat del governo cinese sono trascorse tra la depressione e la delusione, con il solo Karamoh a dare un po' di baluginante luce.
Ebbene a mio avviso è ora di finirla con i piagnistei. Non tanto per i 6 punti in classifica che ad agosto dicono e non dicono, quanto per la validità del progetto tattico e per le fondamenta che si stanno gettando per il futuro.

Un centinaio di milioni sono stati spesi anche quest'anno tra cartellini e nuovi ingaggi. Sono arrivati due centrocampisti preziosi come Borja Valero e Vecino. Si dovrà valutare la tenuta atletica dello spagnolo nel tempo, ma un certo signor Pirlo a 33 anni è riuscito a fare la differenza per altri due anni alla Juventus, e Borja ha un anno in meno. Manca un incontrista a centrocampo, ma il gioco che ha in mente Spalletti, con giocatori rapidi e incisivi sulle fasce potrebbe mitigare l'assenza.

L'attacco ha poche alternative a Icardi. Il solo Eder non sembra granché e si dimentica sempre il bravo Pinamonti. Vuoi mai che è la volta buona che si punta a un giovane italiano di prospettiva, proveniente dal nostro vivaio coi colori nerazzurri tatuati sotto pelle?
E' il sogno di tutti i tifosi sostenere un giovane della nostra Primavera. Poteva essere Longo ma sembra ormai perso tra un prestito e l'altro. Lo sono stati Santon e Gnoukuri per toppo poco  tempo in altri ruoli. Perché non dargli fiducia a discapito di Gabigol?
E qui dirò un'eresia per molti. Gabigol non doveva far parte del progetto tecnico nerazzurro. Il prestito con diritto di riscatto al Benfica e la clausula di una percentuale sulla rivendita è il massimo che potevamo ottenere. Sia chiaro, è un ragazzo che si impegna molto, corre, si applica, ma non è adatto tecnicamente al nostro campionato, come è capitato ad altri prima di lui. La valutazione di 4 tecnici come De Boer, Vecchi, Pioli e Spalletti è una certificazione di inadeguatezza palese. Karamoh lo scopriremo un po' alla volta giorno per giorno.

Poi sempre in attacco faccio una considerazione tattica. Spalletti è stato il primo allenatore a lanciare in Italia il modello del falso nove con la prima esperienza romana, plasmandolo sull'idea del primo Barcellona di Messi. Chi ci dice che non possa inventarsi una simile variante tattica se Icardi non fosse disponibile?

Capitolo difesa. Skriniar sta sorprendendo per rendimento, ma è giovane e avrà i suoi alti e bassi. Miranda potrebbe tornare ai suoi livelli nell'anno che porta ai mondiali. E poi Ranocchia. Sui social si è letto di tutto. Io resto dell'idea che quando lo abbiamo preso era il più forte centrale italiano in prospettiva. Per intenderci tra lui e Bonucci era Ranocchia quello forte. Poi si è perso per strada. La fascia da capitano gli ha datto una botta emotiva notevole. Forse per lui emotivamente sarebbe stato meglio cambiare aria definitivamente, ma è rimasto. E sono convinto di una cosa, se c'è una principessa che lo può far ritornare principe con il suo bacio è proprio Luciano Spalletti. Quarto centrale? D'ambrosio. Le sue prove da centrale l'anno scorso sono state sempre buone e con le fasce presidiate da Dalbert e Cancelo può essere che trovi più spazio in mezzo che laterale. Infatti io credo che una variante tattica interessante potrebbe essere anche quella di schierarne tre dietro e scatenare i due nuovi laterali. I quali sono forse gli acquisti migliori del gruppo dei nuovi giocatori.

Quindi in assoluta controtendenza, e contro tutte le lamentele e piagnisteri io alla Beneamata do un 7 pieno.
Gli anni in cui compravamo figurine sono passati. I giocatori non si guardno su Youtube mentre fanno finte e palleggi. Si guardano sul campo e vanno scelti con competenza. Dell'Inter si può dire tutto tranne che non abbia fatto un mercato pratico e funzionale, pienamente rispettoso delle regole finanziarie.
E' mancato l'acuto, il giocatore che fa vendere la maglietta. Ma la programmazione c'è e non è detto che questo non si possa verificare già da gennaio.