La scelta di non andare al Napoli per giocare di più e con più continuità mi ha ricordato una frase del mitico comico pugliese Checco Zalone in Quo Vado?
Quale? Ma dai… nel celebre incontro con il Senatore, interpretato da Lino Banfi: il posto fisso non si lascia”. Checco, da bravo temerario del posto fisso, gira tutta Italia e il Polo Nord, senza mai firmare le dimissioni.

Ecco, la scelta di Simone Verdi dell’altro giorno che ha spiazzato i dirigenti del Napoli e lo stesso allenatore, Sarri, mi ha ricordato in tutto per tutto il bellissimo film Quo Vado?
Certo, di Verdi se ne è parlato in lungo e in largo e non vorrei aggiungere niente alla vicenda, però la sua scelta ci fa capire come arrivare in un top club e aspettare la propria opportunità non sia l’aspirazione di tutti.
Sarri si sa, per vincere non guarda in faccia nessuno: Tonelli e Valdifiori suoi ex pupilli sono ammuffiti in panchina per mesi, per poi chiedere la cessione. Maksimovic, preso per una cifra consistente dal Torino è un fantasma, sia in campo che in panchina, e, Zielinski a parte, la maggior parte delle volte, dalla panchina. Ma è l’unico ad aver convinto il Mister toscano.

Verdi non ha perso un’opportunità, ma bensì se n’è create delle altre. Certo, voi direte, ma, senza un ct da convincere per partecipare ai Mondiali di Russio, a Napoli a far panchina poteva andarci e aspettare la sua occasione. Male che vada arriva secondo o meglio ancora vince il campionato.
La gloria non è tutto. Minuti sui campi da gioco
per aiutare un club come il Bologna che sta facendo bene fino ad oggi sono le uniche cose che gli importano: giocare partite su partite, accumulare minutaggio e aver la possibilità di diventare qualcuno per i tifosi, che in lui vedono un’ancora di salvezza.

Verdi ci ha stupito in questi primi mesi di campionato e secondo me, a Bologna, potrà ancora stupirci facendoci godere di giocate e goal sublimi.
Come dice Checco: “ io il posto fisso non lo lascio”

Grazie

ILPARLAFUS