Da quando in Italia è stata introdotta la moviola, con programmi televisivi ad hoc, si è ovviamente scatenato il putiferio.
Le prestazioni calcistiche sono state ridotte ad un singolo episodio. Sicuramente l'episodio può essere determinante in una partita, ma una partita dura 90 minuti e se una squadra è superiore ha tutto il tempo a disposizione per dimostrarlo, con o senza rigore, con o senza espulsione, con o senza goal annullato.

La perfezione nel calcio non esiste. E' uno sport, e come tutti gli sport è bello anche l'errore, perché errare è umano, purché questo errore avvenga entro limiti accettabili, solo che anche qui si aprirebbe un capitolo enorme, cosa è accettabile? Cosa non lo è?
Dal canonico arbitro e guardalinee poi il quarto uomo, gli assistenti di porta, le telecamere per il goal o non goal sulla linea di porta ed ora il sistema VAR. Si dirà che in altri sport lo si utilizza. E' vero, ma ogni sport ha una sua dinamica e specificità.
Il calcio ha un suo ritmo ed il VAR lo spezza in modo spiazzante.
Il VAR, che poi significherebbe Video Assistant Referee e AVAR che significherebbe Assistant Video Assistant Referee, sono assistenti dell'arbitro che con l'ausilio della tecnologia dovrebbero sanare delle situazioni dubbiose.
Il suo debutto, come è noto, è avvenuto nella partita tra la Juventus ed il Cagliari per l'assegnazione di un rigore. Ed il paradosso è che il VAR, pur essendo sperimentale, è proprio senza rigore, nel senso che esiste una discrezione enorme dell'arbitro su quando o non quando usarlo.

Si potrebbe introdurre una richiesta limitata di VAR da parte delle panchine delle rispettive squadre? Due richieste a testa di VAR a tempo? Oppure si deve ritornare al calcio tradizionale, quello di una volta? Con un solo arbitro e due guardalinee? Difficile, anzi impossibile con i tempi di oggi. Da purista del calcio devo riconoscerlo. Con le partite trasmesse in TV, con la presenza di decine e decine di telecamere è impensabile ritornare al calcio di una volta.
Salvo che non si realizzi un mutamento culturale sostanziale. Cioè porre fine alla politica scorretta del sospetto, accettare gli errori, rispettare l'arbitro e finirla con la lamentazione dell'episodio penalizzante.

Forse alla fine dei conti questo VAR lo abbiamo determinato proprio noi, partorito proprio noi, con le nostre meravigliose polemiche.