Marco Materazzi, uno dei più forti difensori della storia del campionato italiano e della Serie A, un giocatore di cui ci si dimentica difficilmente. Un difensore vecchio stile: rude e roccioso, uno che non faceva passare neanche gli spifferi. Marco viene indirizzato verso la carriera calcistica già da bambino spinto dal padre Giuseppe, che aveva un passato di allenatore in Serie B. Inizia il suo cammino nelle giovanili della Lazio squadra della quale era simpatizzante, per poi passare per una serie di squadre di categorie minori quali Messina, Tor di Quinto, Marsala e Trapani. Nel 1995 viene acquistato dal Perugia squadra che si rivelerà importante per il suo sviluppo. Il Perugia lo manda al Carpi per maturare ma accortasi del suo talento lo richiamò alla base già a gennaio. Marco visse un girone di ritorno pieno d’alti e bassi collezionando il suo primo gol nella sconfitta per 2-1 con la Juventus. A fine annata la squadra retrocesse in Serie B ma dopo appena un anno risale in Serie A grazie anche al muro difensivo eretto da Materazzi che in quella stagione indossa la fascia di capitano. Dopo una piccola parentesi in prestito all’Everton non andata bene torna al Perugia riprendendosi la fascia da capitano e realizzando il record di gol in Serie A per un difensore, ben dodici. Questa straordinaria annata (2000-2001) consente a Marco di ottenere la prima convocazione in Nazionale maggiore. Dopo questa grande stagione l’Inter accese i fari su di lui e lo acquistò il 26 agosto. Le sue prime annate non sono le migliori dell’Inter che raggiunge però i quarti di Coppa Uefa nel 2001 e la semifinale di Champions l’anno seguente. Nella stagione 2004-2005 arriva il primo trofeo: una Coppa Italia vinta da protagonista. La squadra cresce sempre di più e mano a mano incominciano ad arrivare sempre più trofei: prima la supercoppa del 2005, poi la Coppa Italia del 2005-2006, poi la Supercoppa del 2006 e lo scudetto del 2006 assegnato all’Inter per il coinvolgimento della Juve e del Milan nel processo soprannominato “Calciopoli”. Nell’annata 2006-2007 contribuisce alla vittoria dello scudetto con dieci reti. Nella stagione successiva vince lo scudetto all’ultima giornata con il Parma. L’annata successiva vede una rivoluzione in casa Inter con l’esonero del tecnico Mancini e l’arrivo del portoghese Mourinho, la stagione è trionfale coronata con la vittoria dello scudetto e della Coppa Italia. Marco però inizia a trovare sempre meno spazio a discapito di Samuel. La stagione successiva si apre con la vittoria della Supercoppa. Tutta la stagione, dall’inizio fino alla fine, sarà una cavalcata trionfale con la squadra che nonostante alcune difficoltà riuscirà nel mese di maggio a conquistare l’ambito Triplete: scudetto, Coppa Italia e Champions. Nella stagione successiva vince Mondiale per club e Coppa Italia e dopo aver alzato quest’ultima di rescindere il proprio contratto, decisione nata dagli screzi con l’allenatore Leonardo. Con l’Inter ha disputato 301 presenze mettendo a segno 21 reti conquistando ben quindici trofei. Per quanto riguarda la Nazionale egli disputerà quattro grandi competizioni: Mondiale 2002, Europeo 2004, Mondiale 2006 e Europeo 2008. Il suo esordio è avvenuto all’età di ventisette anni sotto il commissario tecnico Giovanni Trapattoni. Nel Mondiale del 2006 parte riserva ma diventa titolare dopo l’infortunio di Alessandro Nesta. Nella competizione segna due reti di cui una in finale contro la Francia. L’Italia vince il torneo ai rigori, uno dei quali è stato messo a segno dallo stesso Materazzi. Dopo il Mondiale Marco ha una fase calante dovuta alle poche presenze con l’Inter, nonostante ciò Donadoni lo convoca per l’Europeo del 2008. Anche qui parte da riserva ma diviene titolare con l’infortunio di Cannavaro. Nonostante ciò però la sua partenza deludente contro i Paesi Bassi convince il CT a non schierarlo più. L’Italia concluderà la competizione ai quarti di finale. D’allora in poi non verrà più convocato in Nazionale. Marco è stato uno dei più grandi difensori del calcio italiano, un difensore ruvido e roccioso abile nel gioco aereo, un grande motivatore ed un’anima dello spogliatoio. Lui era uno a cui non importava di giocare o meno, importava solo la vittoria della propria squadra. Materazzi sarà sempre ricordato come quell’uomo in più dell’Inter di Mou, quel giocatore forte determinato e a volte un po' rude che faceva gruppo ed univa la squadra verso la vittoria. Marco è un uomo tutto d’un pezzo, un po' sbruffone ma forse è proprio questo che lo ha fatto diventare un idolo della Curva Nord. Vai avanti per la tua strada Marco e per cortesia abbandona quei campionati orientali come il campionato indiano, ora che sei stato esonerato cerca una nuova avventura in Italia o almeno in Europa. Hai grandi qualità e potresti fare grandi cose, come motivatore sei un grande bè d’altronde hai imparato dal miglior motivatore che ha incrociato la tua strada: Mou. Noi interisti non abbiamo mai spesso di amarti e mai smetteremo di amarti, ovunque tu andrai nei nostri cuori risuonerà sempre il tuo coro. TUTTI PAZZI PER MATERAZZI!!!