Spesso si dice che ognuno di noi ha sempre desiderato vestirsi da eroe, ma che i vestiti del proprio padre vanno sempre larghi.

Ecco, negli ultimi anni, nel mondo calcio, si sono messi in mostra tanti ragazzi desiderosi di riempire i vestiti dei loro illustri genitori e hanno iniziato a far parlare di sé nei campionati di calcio di mezza Europa. Solo in Serie A giocano Federico Chiesa, figlio di Enrico, Federico Di Francesco, figlio di Eusebio, e Giovanni Simeone, figlio di Diego Pablo. Ovviamente anche all'estero ce ne sono diversi, come Enzo Fernandez, figlio di Zinedine Zidane, che gioca in Liga con l'Alaves, e Timothy Weah, figlio dell’ex attaccante del Milan George, che gioca nelle giovanili del PSG. Tuttavia in questi giorni si parla soprattutto di lui: Justin Kluivert.

Il 26 novembre Justin Kluivert ha realizzato un’incredibile tripletta nel 5-1 dell’Ajax sul Roda. Un traguardo raggiunto all’età di 18 anni e che suo padre Patrick non era mai riuscito a realizzare. L’ovazione che gli ha tributato l’Amsterdam Arena a fine partita è emblematica: tutti in piedi per un talento sopraffino e genuino, con tanti margini di crescita e di miglioramento, ma che riesce già a emozionare. È nata una stella.

Nato a Zaandam il 5 maggio del 1999, Justin, proprio come suo padre, ha fatto tutta la trafila delle giovanili dell’Ajax e si da subito si fa notare da appassionati e addetti ai lavori. La sua ascesa è inarrestabile: a soli 16 anni arriva l’esordio nell’Under 19. Il buon Justin brucia le tappe e, nel giro di pochi mesi, si prende la scena a suon di gol e assist. Il talento del giovane Kluivert è fuori categoria per i coetanei, e così il ragazzino viene aggregato alla seconda squadra, nella Serie B olandese. Tuttavia ci si accorge presto che le sue qualità sono debordanti, non vanno sprecate in un torneo di basso livello: il figlio d’arte è pronto per il grande salto in prima squadra. Il debutto in Eredivisie arriva il 15 gennaio del 2017. La carta di identità di Kluivert junior dice 17 anni, 8 mesi e 10 giorni. E il suo impatto è subito devastante: è da un suo dribbling che nasce l’azione che porta al rigore che sblocca il match, poi vinto dalla Ajax. Si può definire un segno del destino…

Justin Kluivert ha caratteristiche completamente diverse da quelle del padre: Patrick era una prima punta pura, un centravanti d'area di rigore. Justin invece è un attaccante esterno agile e dotato di una grande tecnica. È molto duttile (può giocare senza problemi sia a destra che a sinistra) ed è un autentico funambolo, nato per dribblare gli avversari. Inoltre il classe '99 ha da subito mostrato una non comune propensione al gol e una visione di gioco strabiliante, che gli consente di verticalizzare e di sfornire assist in continuazione.

Non ci sono dubbi: Justin Kluivert è un predestinato.

Su di lui, i grandi club europei sono già pronti a scatenarsi. L’Ajax si sfrega le mani, pregustando l’ennesima plusvalenza della sua gloriosa storia.

Dove potrà arrivare? Nessuno può ancora dirlo. Il suo gigantesco talento è indiscutibile, ma,come diceva Émile Zola, “l’artista è nulla senza il talento, ma il talento è nulla senza lavoro.” Justin lavorerà , e lo farà duramente, perché al suo fianco avrà un uomo che in campo trovava sempre un modo per buttarla dentro, ad ogni costo. A sorreggerlo e supportarlo avrà sempre il suo eroe dai vestiti larghi.