Uno 0-5 senza appello quello che ha portato l'Inter al successo a Marassi contro una Samp, ad onor di cronoca, in calo.
Diamo però a Cesare quel che è di Cesare: l'Inter fin dai primi minuti ha approcciato la gara in modo esemplare, con pressing, corsa, grinta e geometrie. Lo stesso si era intravisto a San Siro contro il Napoli, seppur in forma minore.

Icardi ha ritrovato il gol (addirittura 4, primo poker nerazzurro), Perisic ha ritrovato il gol, che mancava dalla partita con il Chievo. Ma la notizia più lieta è il gioco, finalmente convincente, con Brozovic, Rafinha, Candreva e Cancelo sugli scudi. Senza dimenticarsi di Gagliardini, un muro davanti alla difesa che ricominciava velocemente l'azione.

Insomma, l'Inter sta bene.
E se i nerazzurri sono in netta ripresa, i biancocelesti appaiono invece appannati, in calo.
La squadra di Inzaghi, che aveva fino ad ora incantato ed è l'unica italiana superstite in EL, sembra aver perso lo smalto che l'aveva portata fino al terzo posto. Immobile segna meno, la squadra corre meno, e qualche torto arbitrale (che non deve diventare un'attenuante) ne ha rallentato la rincorsa alla Champions.

La pausa arriva nel momento migliore per la squadra capitolina, 2 settimane di stop che permetteranno ad Inzaghi di riorganizzarsi e ad alcuni suoi giocatori di rifiatare.
Per Spalletti invece potrebbe essere un pericolo: dovrà essere bravo a mantenere concentrati i giocatori rimasti ad Appiano, sperare che nessuno torni acciaccato e continuare a lavorare seguendo la linea intrapresa.

Inter-Verona e Lazio-Benevento, queste le partite che ci aspettano alla ripresa del campionato. Non dovrebbero esserci sorprese, ma la pausa nazionali sa essere un nemico pericoloso, attenzione ai passi falsi.