La sconfitta maturata ieri sera dalla Juventus nella finale di Supercoppa italiana contro la Lazio non è che il coronamento del precampionato disputato dalla Vecchia Signora: un insieme di partite in cui sono emerse svariate difficoltà di squadra, in particolare modo per quel che concerne la fase difensiva. Quella bianconera è una formazione che, ad oggi, ha profonde lacune in specifici settori del campo. Una Lazio orfana di Biglia, da poco passato al Milan, e priva di calciatori fondamentali come Keita e Felipe Anderson, ha avuto la meglio sia sul piano fisico che della padronanza del gioco. Una gara così non la potevamo che tentare di sbloccare tramite calci da fermo e così è stato ma, anche qualora fosse finita in modo diverso dopo quel finale rocambolesco, bisognava comunque fermarsi un attimo per riflettere.

Ho sempre odiato le critiche gratuite, faziose e che fanno solo il gioco dei nostri detrattori; in questo caso però credo sia giusto fermarsi un attimo e osservare la situazione. A meno di una settimana dall’inizio del campionato la Juventus, in quattro partite giocate, ha subito otto gol. Tantissimi, se si pensa che in Italia le squadre di vertice che subiscono meno gol nutrano un vantaggio importante ai fini della conquista del titolo; trovo oltremodo sconcertante che, dopo la partenza di Bonucci, non si sia nemmeno pensato di acquistare un difensore del medesimo peso specifico. L’assunto secondo cui, per giocare a quattro, disporre di altrettanti centrali sia già un numero sufficiente, vale fino a un certo punto; perché si trascura il fatto che, ad oggi, non abbiamo un calciatore in grado di guidare la difesa. Attenzione, non sto parlando di un "nuovo Bonucci" ma di un difensore che abbia la stessa personalità e valore: personalmente Benatia continua a convincermi poco soprattutto per la tenuta fisica nell’arco della stagione e, di conseguenza, troverei parecchio rischioso affidargli le chiavi della difesa com’è successo ieri sera. Di Rugani si è detto di tutto: che non ha personalità, che non è pronto per reggere il peso della difesa, ma finché non verrà messo nelle condizioni di giocare perlomeno con continuità, credo sia difficile dare un giudizio in un senso o nell’atro. Su Barzagli e Chiellini non posso che spendere parole di encomio e di gratitudin,e ma non possiamo e non dobbiamo affidare le sorti, anche future, della nostra difesa ad una coppia che inizia ad avere i suoi anni e, con essi, numerosi acciacchi. Sicuramente un difensore serve, ancora meglio se un calciatore polivalente che sia in grado di occupare sia la casella di difensore centrale che di centrocampista (penso, ad esempio, all’obiettivo di vecchia data Mascherano), per dare esperienza e personalità ad un reparto che, ad oggi, è pieno di incognite e che rischia di non essere più quell’immagine monolitica che impauriva tutte le nostre rivali.

Le evidenti falle nella rosa attuale, però, non devono diventare un’alibi a giustificare la prestazione di ieri sera, laddove per quasi ottanta minuti non si è salvato un singolo giocatore degli undici scelti da Allegri; trovo oltremodo fastidioso come certi calciatori, pagati fior di milioni per incidere soprattutto in partite da dentro o fuori come ieri sera, si eclissino sistematicamente non appena l’asticella si alza: per questi ultimi vorrei dire che le scuse social nei confronti dei tifosi non sono sufficienti, e che il modo migliore per "scusarsi" è farci vincere la prossima finale che giocheremo (si spera).

Da ieri sera non si salva nessuno, dicevamo: nemmeno l’allenatore, che dovrà dimostrare con i fatti di aver definitivamente allontanato i fantasmi che lo volevano svuotato di motivazioni dopo Cardiff; Allegri dovrà soprattutto iniziare a liberarsi dal vincolo di schierare, anche contro ogni umana ragione, suoi “pupilli” (penso a Mandzukic e Khedira in particolare), dando spazio anche ad altre soluzioni: in particolare ieri sera ho trovato totalmente irrazionale tener fuori un calciatore come Douglas Costa che, una volta entrato in campo, ha spostato gli equilibri e, soprattutto, l’esclusione di Marchisio, la vera nota positiva di questo pre-campionato; oltre alla fissazione di schierare Barzagli "falso terzino", esperimento non andato a buon fine già la passata stagione (ricordo a tutti il gol del momentaneo pareggio del Milan a Torino). A proposito di terzini: credo che lo stalking vomitevole arrivato via social per De Sciglio sia da ignoranti e presuntuosi, ma credo altresì che affidare la titolarità della fascia destra a un calciatore con qualità ma che deve ritrovarsi da anni di oblio non sia proprio da squadra che ha la presunzione di lottare ai vertici europei.

In mezzo a tutto ciò, è chiaro che anche la dirigenza ha le sue responsabilità: se da un lato il mercato nel reparto offensivo è stato più che soddisfacente, lo stesso non si può dire per gli altri reparti; come dicevamo, il centrocampo va implementato ormai da anni con profili oggi totalmente mancanti in rosa e la difesa, dopo le partenze di Dani Alves e Bonucci, è profondamente indebolita. Se gli altri anni ad agosto la rosa era completa al 90% e mancava la cosiddetta "ciliegina sulla torta" (che comunque era fondamentale) quest'anno la rosa è completa, a mio avviso, solo al 60%. In quest’ambito l'operazione Keita è quella meno importante: andrebbe a rafforzare un reparto già ottimo, mentre le posizioni mancanti sono un paio di centrocampisti (meglio ancora se uno dei due sia in grado di fare anche il difensore), un difensore e un terzino destro (dando quasi per scontato l’arrivo di Spinazzola a rimpiazzare il partente Asamoah). Visto come sono andate a finire le sessioni di mercato di agosto negli ultimi anni, devo ammettere di non essere particolarmente tranquillo: ad oggi, la rosa non è a mio avviso in grado di competere per gli obiettivi che ci si è prefissati ormai da anni e mi auguro che, a stretto giro di posta, vi sia un’accelerata per completare l’organico.

Questo è il mio pensiero: ovviamente non voglio fare dell’allarmismo, ben sapendo che spesso il calcio d’agosto non è espressione di come poi si svolgerà la stagione; tuttavia, avendo seguito tutte le prime apparizioni della Juventus, non posso tacere l’evidenza: antichi difetti, mai del tutto sopiti, sono emersi nella loro più totale chiarezza e, con essi, abbiamo perso il primo obiettivo stagionale. Le colpe, come emerso, a mio avviso sono di tutti, nessuno escluso, perché una sconfitta come quella maturata ieri sera, al netto dei meriti della Lazio, è totalmente inaccettabile, a maggior ragione se giunta in seguito di un’altra finale persa praticamente senza scendere in campo per un’intera frazione di gioco. Tutte le componenti in causa dovranno dimostrare di crescere per meritarsi con i fatti di rimanere in pianta stabile nell’élite europea: posizione, ad oggi, molto distante.