Per il Milan c'è un anniversario importante. Oggi, 13 aprile 2018. è un anno che la nuova proprietà cinese si è insediata e ha preso le redini del club rossonero. Il 13 aprile 2017, dopo mille peripezie, l'imprenditore cinese Yonghong Li completava l'acquisizione dell'AC Milan dalla Fininvest di Silvio Berlusconi per il 99,3% delle azioni del club rossonero, con addosso un alone di mistero che lo accompagna ancora oggi, a distanza di un anno. Le nubi sulle sue possibilità finanziarie ancora non si sono dissolte. Ufficiosamente sappiamo che Yonghong Li non è solo in questa operazione. E questo è assodato. Il problema è che potrebbe essere stato lasciato da solo. E questo potrebbe essere un problema. Un problema che ha due soluzioni: Yonghong Li potrebbe non riuscire a proseguire da solo e quindi lascerebbe il Milan al Fondo Elliott, che ha in pegno la maggioranza delle azioni del Milan a seguito del prestito che il fondo statunitense ha erogato per completare l'acquisizione della società, prestito al netto degli interessi di circa 373 milioni da restituire entro ottobre 2018, oppure potrebbe trovare nuovi soci che lo affianchino nella proprietà, e che sostituiscano quelli che ancora non si sono palesati per le restrizioni del governo cinese sulle esportazioni dei capitali all'estero in investimenti definiti 'limitati', come appunto è un club di calcio.

Yonghong Li, per festeggiare questo anno insieme, ha dedicato una lettera aperta ai tifosi rossoneri, dichiarando di essere molto emozionato: ha elogiato Gattuso definendolo un allenatore passionale e carismatico, e che gode della stima incondizionata da parte sua e di tutto il management rossonero, ed è sicuro che sia ben voluto da tutti i supporter rossoneri nel mondo. Inoltre ha dichiarato che vuole rendere il Milan stabile e vincente, e riportarlo ai vertici del calcio europeo, dove merita di stare. Ma cosa più importante, ha detto che sta operando nel pieno rispetto degli impegni finanziari assunti. Lo stesso Marco Fassone ha allontanato lo spettro di Elliott, dichiarando che è quasi impossibile che Yonghong Li lasci il Milan, dopo tutti i soldi che ha speso. Ha invece aperto alla possibilità che possa essere affiancato da un nuovo socio

Yonghong Li è un presidente e patron che non ama apparire. È abituato alla discrezione, a parlare poco e a fare molti fatti. Questa sua riservatezza crea ancora più nubi sulla sua disponibilità finanziaria. Il business plan del Milan è un programma molto interessante, e può davvero portare il Milan ad una crescita esponenziale del suo fatturato; il problema è che non abbiamo la certezza assoluta che possa essere supportato economicamente nella sua realizzazione da Yonghong Li. Fassone ha dichiarato che il rifinanziamento si farà. E quindi il Milan resterà a Yonghong Li. Ora bisogna capire quale socio lo affiancherà. La sensazione è si tratti di un imprenditore o di una azienda interessata alla realizzazione dello stadio del Milan. Difatti Fassone ha parlato proprio dello stadio, dicendo che il progetto prende corpo di settimana in settimana, che sia quello di ristrutturare San Siro o la costruzione di un impianto nuovo. L'opzione migliore, personalmente, senza ombra di dubbio è la costruzione dello stadio di proprietà, fondamentale per rendere il Milan un club autonomo che 'cammina da solo con le proprie gambe', che si supporta con le sue entrate e che non ha bisogno di immissioni di capitali da parte degli azionisti. Sono importanti anche gli sponsor dalla Cina: Fassone ha dichiarato che Milan-China è partita, e che quello rossonero è l'unico club ad avere una company in loco, con un management cinese, e non un semplice ufficio commerciale. Nelle intenzioni di Yonghong Li c'è anche quella di quotare il Milan in borsa quando i tempi saranno maturi.

Da come si sta muovendo, effettivamente si ha la sensazione di una proprietà che lavora certa di rimanere in sella alla guida del Milan. Il problema principale è quello che non sappiamo di questa nuova proprietà. Perché arrivati a questo punto noi sappiamo relativamente poco, nonostante sia da un anno in sella. Questo non vuol dire comunque che il Milan resti a Yonghong Li, perché con il rifinanziamento ci ritroviamo nella stessa situazione attuale, con Yonghong Li proprietario e con una banca o un fondo che subentra ad Elliott e che ha come pegno le azioni del Milan. Sicuramente l'intenzione è creare una situazione che permetta al club rossonero di mantenersi da solo. Ma per arrivare a questa situazione bisogna prima investire. Yonghong Li può supportare questi investimenti da solo? Entrerà un nuovo socio alla pari oppure come azionista di minoranza o di maggioranza? Yonghong Li resterà a lungo? Oppure il Milan verrà rilevato da qualche altro gruppo o imprenditore? Dalle parole di Yonghong Li e di Fassone sembra che tutto proceda per il meglio. È tutto a posto. A distanza di un anno io non metterei la mano sul fuoco che questa proprietà rimanga da sola alla guida del Milan, anche con il rifinanziamento. Io penso che almeno ci sarà un nuovo ingresso in società, al fianco di Yonghong Li, se non addirittura un nuovo cambio di proprietà. Per il momento la certezza è che Yonghong Li è il 26esimo presidente della storia del Milan. Ed è da un anno che è alla guida del diavolo rossonero. Un anno di Li, ma forse il Milan è più di qua... di qualcun altro.