Accantonati per un attimo i temi del campionato, è tempo di concentrare tutte le nostre energie nelle due partite più importanti della stagione del calcio italiano.
Italia e Svezia, solo una delle due andrà in Russia. Prima gara in Svezia venerdì, ritorno al Meazza lunedì 13. Non facciamoci ingannare dal pronostico sulla carta scontato. Quella svedese è una squadra solida fisicamente, grazie al suo 4-4-2 cinico e mai banale.
E' vero, manca la genialità di Ibra. Ma gli scandinavi sono sopravvissuti ad un girone di qualificazione per niente facile piazzandosi seconda dietro alla Francia e davanti all'Olanda e alla Bulgaria. Non dovremo sottovalutare la loro grande determinazione e quel briciolo di spensieratezza che permette loro di non aver nulla da perdere.

Quelli che hanno da perdere (e tanto) siamo noi. Arriviamo a questo playoff dopo un percorso fin troppo tortuoso e non senza le solite polemiche italiote sulla guida tecnica. Ma d'altronde come si dice? L'Italia nei momenti bui riesce sempre a tirar fuori il meglio? Speriamo accada anche questa volta. Fisicamente non stiamo troppo bene. Immobile e Belotti non sono al 100%.
Insigne è apparso stanco nelle ultime uscite col Napoli. E' arrivato il momento, inoltre, per Marco Verratti, di caricarsi sulle spalle questa squadra e guidarla all'obiettivo. Nel Psg campione, in patria mai decisivo. Il piccolo abruzzese ci dimostri chi è. Torna Zaza. Questo ragazzo merita, per quello che sta facendo a Valencia, una possibilità di riscatto dopo lo sciagurato rigore di Euro 2016 con la Germania.

Sarà di vitale importanza non prendere gol, soprattutto nel match che giocheremo in Italia. Per la gara di ritorno di San Siro sono già stati superati i 50.000 spettatori. I tifosi hanno risposto. Finalmente ci stiamo unendo intorno alla maglia azzurra anche in un periodo dell'anno non proprio consono. Perchè l'obiettivo mondiale è fondamentale per i sogni di una nazione intera. E a noi, si sa, piace sognare. Vogliamo essere in Russia questa estate. Vogliamo giocarcela con tutti. Vogliamo essere fieri ed orgogliosi della nostra bandiera.
Stringiamoci intorno a Ventura e ai giocatori. Le polemiche non contano più. Andiamo in Russia tutti insieme.