"Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura, che la dritta via era smarrita. Dal mondo in cui avevo sempre vissuto, venni catapultato nella giungla più foresta, conosciuta al grande pubblico con il cruento epiteto di "Inferno". Lì giacevano gli uomini peccaminosi, per i quali non ci fu più speranza di salvezza. Il primo che incontrai nel mio viaggio tra le tenebre era detto "Nicola", complice di non aver saputo dare un'identità di gioco alla sua squadra, il Crotone, continuando ad insistere su moduli che si rivelarono non all'altezza della Serie A. Assieme a lui c'erano altri due uomini, l'uno più trasandato dell'altro, che con le mani nei capelli, cercavano di rimboccarsi le maniche, senza, però, riuscire a guarire dal loro male. Si trattò di due personalità agli antipodi tra di loro. Il primo fu Gasperini, noto rivoluzionario dell'epoca, che respinse ogni congiura, ribadendo sempre ed univocamente i suoi ideali: il 3-4-3 non si tocca, anche se non si hanno i giocatori adatti a ricoprire il modulo. L'altro, invece, era detto "Martusciello" ed aveva una personalità molto particolare. Era, infatti, ingenuo e inesperto. Empoli prima di lui fu governata da due uomini che portarono in alto sia la squadra che la città, ed il povero Martusciello si trovò in difficoltà. Gianpaolo, dopo aver sfigurato ad Empoli, cambio panchina, direzione Genova. E, al momento dell'incontro, apparve molto indaffarato ed apprensivo. Nessuno, infatti, voleva trovarsi nel luogo in cui era situato, ovvero nelle furiose e spaventose gole del Purgatorio. La sua Samp aspettava il giudizio finale: il tempo avrebbe dimostrato se i blucerchiati fossero o meno all'altezza di competere con le squadre di maggior livello in Italia. Stesso posto dove si trovò Luciano Spalletti, che approfittò del 40esimo compleanno del Re di Roma per far entrare in serenità un ambiente come quello giallorosso che anzitempo aveva vissuto un periodo buio e pieno di incertezze. Incertezze che due uomini, apparsi molto in gamba e in forma smagliante, pare avessero superato già da un po'. Un olandese ed un italiano, entrambi rappresentanti (e rivali tra loro) della Milano che, ai tempi, voleva tornare a primeggiare in Italia e non solo. I due erano in viaggio. Dalla terribile Bocca della Verità del Purgatorio ad un sano e tranquillo posto nell'angelico Paradiso, che, però, avrebbero dovuto continuare a dimostrare di meritare, così come confermarono di meritarlo i due uomini più arguti e vincenti della realtà in cui ero immerso. Rigorosamente acerrimi rivali tra di loro, Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri furono premiati con un posto in Paradiso. Il loro bel giuoco fu apprezzato e non poco. Ma, a quanto capii, di strada tutti questi uomini ne avevano ancora tanta da percorrere e, seppur fortemente condizionati dalla partenza, i colpi di scena sarebbero potuti essere tanti e tutti d'un fiato". Andrea Pontone Twitter: @_AndreaPontone