Quando il calcio italiano dominava l’Europa, e il mondo, il più grande serbatoio delle nostre squadre era il Campionato italiano di Serie B.

Ci sono tantissimi esempi di calciatori, spesso italiani, presi dalla B ed esplosi nel campionato maggiore, una volta definito “il più difficile del mondo”, visto che il più bello era, è e sarà il campionato inglese. Vi ricordate quando la Juventus acquistò Totò Schillaci dal Messina e Pierluigi Casiraghi dal Monza? Oppure il primo Napoli scudettato che fece il salto di qualità durante il mercato di riparazione di novembre comprando Francesco Romano dalla Triestina? E potrei continuare ancora con tantissime citazioni.

Ora tutto è cambiato! Costano meno gli stranieri, che sono più affamati e hanno procuratori che chiedono meno garanzie. Acquistiamo dalla Corea del Nord, dall’Iraq, dal Burkina Faso. Ma ci dimentichiamo dei prospetti della Serie B, campionato in cui i nostri giovani faticano, messi all’angolo da mediocri mestieranti che cambiano squadra, sempre di Serie B, non appena vengono promossi in Serie A.

Ecco di seguito una piccola lista di 42 nomi di calciatori, giovani e spesso italiani, che potrebbero sfondare in Serie A. È vero che alcuni di questi sono di proprietà di grandi club, ma è anche vero che probabilmente non ci arriveranno mai, sballottati per anni in prestito di qua e di là.

Ecco la lista: Capradossi (Bari), Plizzari (Ternana), Ferrante (Brescia), Deli (Foggia), Marconi (Cremonese), Perrotta e Capone (Pescara), Luperto (Empoli), Kouame (Cittadella), Montipò, Del Fabro e Di Mariano (Novara), Lezzerini e Morosini (Avellino), Bandinelli, Colombatto, Cerri e Han (Perugia), Verde (Frosinone), Radunovic e Ricci (Salernitana), Pessina e Forte (Spezia), Belli (Virtus Entella), Malcore (Carpi), Audero e Moreo (Venezia), Dezi (Parma), Fulignati, Eguelfi, Fazzi, Di Noia, Sbrissa, Vita e Jallow (Cesena), Cinaglia, Clemenza, Carpani e Favilli (Ascoli), La Gumina (Palermo), Ghiglione e Morra (Pro Vercelli).

Ne ho scelto almeno una per squadra, anche se il Cesena e l’Ascoli la fanno da padrone. Alcuni di loro sono dei potenziali fenomeni, altri finiranno per essere dei mesterianti di categoria. Perché non puntare su di loro? Non mi sembra che il calcio italiano d’élite stia passando un momento felicissimo. Forse ora qualche esperimento di potrebbe fare. Perché non provarci?