Dopo i cinque anni altalenanti di Ventura con una promozione nella massima serie, una qualificazione all'EL e un ' Derby' vinto dopo vent'anni, senza dimenticare la grande vittoria al ' San Mames' di Bilbao, il Toro cambia timoniere. Alla guida tecnica arriva Sinisa Mihajlovic, precedentemente allenatore del Milan di Silvio Berlusconi. Cairo e Petrachi hanno individuato nell'allenatore serbo le qualità per continuare nel progetto 'Europa'. Nella prima conferenza stampa, Mihajlovic ha dichiarato che massimo in due anni il 'progetto Europa League' è fattibile. Il gioco di Mihajlovic è differente da quello del suo predecessore, infatti il serbo gioca con un 4-3-3, di conseguenza la squadra andava rifondata, le sue richieste erano ben precise, a prescindere da Belotti, l'allenatore voleva due ali efficaci, i primi nomi a circolare erano, Iago Falque ( a gennaio acquistato a titolo definitivo dalla Roma), Giaccherini poi passato al Napoli e Ljajic ( titubante a venire al Toro, si aspettava una chiamata dal Milan del nuovo corso Montella). Alla fine il serbo estroverso e molto discontinuo ha accettato le lusinghe del Toro. Nel frattempo Cairo alla voce uscite, giocava a tira e molla con De Laurentiis per il pacco Maksimovic. Dopo dai e vai, finalmente Nikola Maksimovic ( giocatore buono, ma uomo ignobile) si trasferisce a Napoli, percorso inverso per Valdifiori, giocatore richiesto l'anno prima da Ventura, ma, Mirko ha preferito seguire il suo mentore ( Sarri) a Napoli. Tralasciando tutto il calciomercato estivo, si arriva alle prime giornate di campionato dove il Toro non sfigura, a Milano perde contro il 'diavolo', per sfortuna, all'ultimo gong il 'gallo' si fa parare il penalty da Donnarumma ( portiere lanciato prorpio da Sinisa). Nella seconda giornata quello che non ti aspetti, il Toro travolge il Bologna di Donadoni per 5 a 1, con una tripletta del ' gallo' poteva essere poker, ma Andrea anche questa volta si fa parare il penalty da Mirante. La soddisfazione più grande il Toro se le presa contro la Roma di Totti & C., i giallorossi cadono sotto i colpi di Belotti e dell'ex Falque ( doppietta per Iago). Il giorno dopo si sentiva nell'aria profumo di qualificazione Champions e non più di Europa League. Vinta la Roma, arriveranno le vittorie contro Fiorentina e Palermo ( mattatore Adem Liajic). Dopodiché, il Toro inizia a rallentare, doppi pareggi con Lazio in casa e Udine fuori, sconfitta con l'Inter e una vittoria roboante contro il Cagliari in casa. Dopo la sosta causa 'nazionale' il Toro scende all'Ezio Scida di Crotone , dove non gioca come dovrebbe, anzi è il Crotone a fare il match, ma nel secondo tempo succede l'inverosimile, segna Belotti in fuorigioco evidente, dopo 5' potrebbe pareggiare il Crotone, ma questo non accade, perché l'arbitro Celi, insieme ai suoi assistenti non vedono un fallo netto in area di rigore granata, da punire con penalty e rosso a Rossettini. A tempo quasi scaduto il Toro raddoppia nuovamente con Belotti. Il sabato dopo, nell'anticipo il Toro affronta tra le mura amiche il Chievo, vincendo e non convincendo. Anche qui l'arbitro del match il signor Chiffi , commette errori su errori, c'erano due penalty a favore dei clivensi. Dalla domenica in poi, solo sconfitte: contro la Samp 2 a 0, il derby 1 a 3, la sonora sconfitta a Napoli per 5 a 3. Ci salva solo la vittoria interna contro il Genoa per 1 a 0 e il pareggio ( stretto per il ,Toro) a Reggio Emilia contro il Sassuolo finito 0 a 0. Il girone di ritorno non è iniziato con buon auspici, pareggio interno con il Milan nel monday night, usufruendo del doppio vantaggio ( Belotti - Benassi), con un rigore gettato alle ortiche da Ljiaic, il diavolo nel secondo tempo ha agguantato il pareggio. Le due domeniche successive i granata ottengono due pareggi, uno contro l'Atalanta di Gasperini, sorpresa del campionato, e l'altra contro l'Empoli, sempre per 1 a 1 e con il Toro sempre in vantaggio. Domenica arriva il Pescara, sommerso da 6 reti dalla Lazio dell'ex Ciro Immobile. Questa partita è assolutamente da vincere, per poi attendere le sorti di Roma ( sponda giallorossa) e Firenze. Più avanti il Toro deve costruirsi in casa le vittorie e sperare in un ottavo posto che possa salvare la stagione e magari pianificare il futuro per un posto in Europa.