L'editoriale di Tomassi per il Calciatore, è una bella bordata ad un sistema che si è chiuso a riccio, che è in attesa di fare la sua resa dei conti, sulla pelle del nostro calcio che è in enorme difficoltà e crisi.

Tommasi evidenzia che forse "abbiamo peccato di catastrofismo" aggiungendone dell'altro, senza dare spazio alla progettualità, "alle belle cose che si potrebbero fare".

Quale la progettualità per il nuovo calcio? Non è dato sapere. Intanto la Federazione è stata commissariata, cosa desiderata da alcuni gruppi di potere, che temevano, ad esempio con l'elezione di Tommasi, di veder rotto quel giocattolino che ha già sfasciato il nostro calcio.

Come era ben chiaro dall'esonero ben pagato di Ventura, e poi l'allontanamento di Tavecchio, il peggio doveva ancora arrivare e deve ancora arrivare, un peggio che nessuno ha ancora compreso, decifrato, nel mentre ritornano i fantasmi mai spariti della corruzione nel calcio, delle partite vendute, di società farlocche che fanno tremare milioni di tifosi per l'assenza di solidità finanziaria, e chi va alla ricerca disperata di una consolazione di una SerieA che mantiene vivo un minimo di entusiasmo grazie al duetto Napoli/Juve dietro il quale si cela una voragine impressionante.

Questo è lo stato delle cose. " Dovevamo voltare pagina e l'abbiamo strappata". Meglio allora chiuderlo proprio quel libro ed iniziare una nuova storia.