Di avvisaglie ce ne erano state. Poi il felice inizio di campionato, con tre vittorie consecutive, sembrava aver riportato il sereno.
Ora la débacle del Camp Nou ha fatto riaffiorare i dubbi sulla costruzione della squadra bianconera in sede di calciomercato.

Certo, come affermato dal DG Marotta, non è facile migliorare un organico come quello juventino, ma il rischio è quello di smontare un meccanismo quasi perfetto. Giusto chiudere un capitolo, dopo la finale di Cardiff, giusto rinnovare e ampliare il gruppo a disposizione di Allegri, ma gli azzardi ci sembrano troppi e l'evoluzione della nuova Juventus rischia di divenire un clamoroso autogol, nonostante ci fossero i mezzi per intervenire sul mercato, un mercato caratterizzato da casi strani (Schick, Bonucci) e mancati arrivi (Can, Keita, un difensore centrale che sappia impostare).

Sia in Italia (vedi Inter e Napoli) che in Europa (oltre a Barcellona, Real e PSG, le squadre inglesi sembrano molto temibili) la concorrenza è molto agguerrita e migliorata ed il grande rischio è quello di rimanere a mani vuote.
È necessario riflettere e porre rimedio quanto prima, per evitare che la presente si trasformi come la stagione dei rimpianti.