Premessa: in queste righe nessuno chiederà a Suning di mettere 200 milioni di tasca propria per rinforzare l'Inter nel mercato estivo, sarebbe fuori logica, oltre che ingiusto. Esatto, ingiusto è il termine corretto perché piaccia o meno, la proprietà cinese di soldi sul mercato in queste ultime tre sessioni di calciomercato ne ha investiti, male la maggior parte, ma l'idea di fondo resta. Quello che si chiede in questo 2018 a Suning è di continuare (o iniziare...) il percorso di crescita nella gestione di un club di calcio che punta a diventare grande a livello internazionale come l'Inter. Il che evidentemente comporta anche il dover fare scelte coraggiose.

Come detto, l'Inter ha investito comunque una buona somma di denaro in estate (non staremo ad annoiare il lettore sulle cifre), va capito il come: fermo restando che la stagione può ancora dare soddisfazioni ai nerazzurri (ancora quarti e tutt'altro che lontani dalla Lazio terza nonostante i due mesi senza successi) è chiaro anche a chi di calcio ne mastica poco che l'Inter ha dei problemi che si porta dietro da anni: giocatori neanche scarsi ma pagati troppo (Vecino, pur essendo un onesto giocatore, a 24 milioni non ha senso se il tuo budget non è di 250 milioni), spogliatoio spaccato sul più bello, spifferi che raccontano di liti tra giocatori o tra allenatore e giocatori (vedi Mancini vs Osvaldo e Mancini vs Jovetic). Chiaramente il popolo nerazzurro valuta soprattutto ciò che vede, e cioè una squadra che non batte in 6 giorni neanche una tra Spal e Crotone, che ha messo insieme solo 6 punti nelle ultime 8 partite e, forse banalmente, si ferma al problema tecnico che però, mai come quest'anno, sembra solo l'effetto di problemi ben più radicati all'interno del mondo Inter. Eh già, perché prendersela con Spalletti, definirlo inadeguato e già pensare al nuovo allenatore per il 2018/2019, significa essere superficiali ascoltando la pancia e non il cervello. 

Il tecnico di Certaldo, cui viene imputata la scarsa flessibilità tattica e nelle rotazioni, è solo vittima di uno spogliatoio formato da professionisti poco professionali, poco volenterosi di fare il salto di qualità e inadeguati al mondo Inter. E dato che il gruppo è praticamente lo stesso degli ultimi due anni, certamente le responsabilità di questo crollo non possono essere di Spalletti, che in estate avrebbe voluto ristrutturare la rosa, ma di chi alcuni giocatori all'Inter li ha portati senza aver avuto la capacità di rivenderli. E qui nascono le colpe di Ausilio, reo di aver strapagato alcuni giocatori senza aver avuto la capacità di saperli piazzare in un secondo momento a cifre consone: i due soli milioni incassati per Medel sono la dimostrazione dell'inadeguatezza dell'attuale DS nerazzurro. 

E' fondalmentalmente per questo che a Suning adesso si chiede di fare un passo in avanti: iniziare a punire chi sbaglia, e a mettere i tasselli dirigenziali al posto giusto. Sabatini è sprecato nel ruolo di supervisore, lui (insieme ai suoi collaboratori) sa fare plusvalenze, sa vendere e comprare alle cifre giuste, se la Roma è ancora nella top 5 dopo quasi 5 anni, lo si deve anche a lui. In aggiunta, Sabatini è capace di assumersi la responsabilità di scelte pesanti come quelle di cedere giocatori importanti per rendere la rosa più omogenea: che è proprio ciò di cui l'Inter ha bisogno oggi. Il club nerazzurro, allo stato attuale, non può permettersi di tenere in rosa uno, forse due giocatori, che permetterebbero plusvalenze esagerate, con una rosa però ristretta a 15/16 giocatori.

L'Inter ha la necessità, oltre che estirpare qualche ramo secco e qualche mela marcia, di avere una rosa più omogenea, che sappia affrontare tutte le avversità che una stagione (con dentro anche la coppa europea) contiene. Dare pieni poteri a Sabatini sembra la soluzione più logica, perché sa prendere i giocatori giusti, anche in termini di personalità (la prima Roma di Garçia poteva contare sul carisma di Benatia, Strootman e Nainggolan). Come se non bastasse, Spalletti ha anche denunciato la presenza di una talpa, forse la stessa che agiva già ai tempi della lite furente tra Stramaccioni e Cassano, e che evidentemente agisce da 5 anni indisturbata ad Appiano Gentile. Una roba imbarazzante per un club che punta in alto. Insomma Suning, se ci sei è arrivato il momento di battere un colpo...