Il "Mondiale delle Leggende" è giunto al termine nella giornata di ieri, dopo 2 pomeriggi mozzafiato in cui si sono giocate terza partita del girone e quarti di finale a distanza di due ore e semifinale e finale il giorno dopo nella stessa fascia oraria.

La competizione ci ha regalato grosse sorprese prima fra tutte l'eliminazione ai gironi di una delle favorite di questo torneo, il Portogallo di Nuno Gomes, Deco e Boa Morte, che dopo le sconfitte con Francia e Danimarca ha dovuto dire addio alle speranze di vittoria, pur avendo surclassato la Germania per 2-0 regalando spettacolo grazie ad un Boa Morte in grande spolvero.La seconda grande delusione è l'uscita dell'Inghilterra ai quarti della squadra di casa per mano della sorprendente Danimarca, inglesi da cui ci si aspettava molto di più in virtù di un roster composto di gente del calibro di Gerrard, Owen e Phil Neville e del calore del pubblico.

L'Italia invece si è dovuta arrendere contro la corazzata francese nei quarti di finale, per evidenti limiti fisici e per errori arbitrali clamoroso( da un falllo nono fischiato su Oddo). L'Italia contava nella rosa giocatori molto più vecchi come Ravanelli, Di Canio e di Livio(50 anni i primi due e 53 di Livio) e avendo in rosa solo terzini (Oddo e Zauri) e 0 centrali e dovendo adattare Fiore a difensore-regista.Oltre ai giocatori sopracitati nel roster erano presenti il capitano della squadra Alex del Piero, autore di 2 gol facili ma decisivi e di una prestazione da applausi contro il Brasile, macchiata da una prestazione incolore nei quarti contro la Francia. Una altro grande protagonista è stato senza dubbio Di Canio, autore di 2 gol: uno al volo contro la Cina ed uno di scavetto contro la Francia, oltre ad un Fiore che ha timbrato il cartellino 2 volte e si è reso molto pericoloso col tiro da fuori.

I nostri "cugini" tedeschi, capitanati da Michael Ballack e con Lehmann tra i pali, si sono qualificati come terzi del girone, in virtù dell'inopinata sconfitta contro il Portogallo, ed ai quarti si sono dovuti arrendere al Brasile di Rivaldo e roberto Carlos per 3:1.

La sorpresa è invece la Danimarca, senza dubbio la nazionale più informa, per la presenza in rosa di giocatori "freschi" di ritiro come gli "ex viola" Jorgensen e Kroldrup, entrambi decisivi, l'uno in versione assistman e l'altro in versione di muro difensivo. La Danimarca è riuscita nell'impresa di raggiungere la Francia in finale, cadendo sotto i colpi di Giuly e Djorkaeff.

I francesi sono risultati vincitori grazie al roster più competitivo del torneo, che poteva vantare nelle sue fila vecchie glorie della classe di Candelà, sempre letale nonostante anche se in evidente sovrappeso, di Djorkaeff e di un capitan Pires in forma smagliante, oltre al muro difensivo Gallas ed al veloce Abidal.

Nella finale partono forti i francesi subito in vantaggio con Giuly, poi comincia l'assedio danese guidato da Jorgensen e Jensen, lungo 9 minuti neutralizzato da un grandissimo Seba Frey, che però si è dovuto arrendere al gol di Jensen su pregevole assist di Jorgensen.

La finale 3-4° posto si è conclusa con una clamorosa affermazione della Spagna per 11-3, grazie ad una prestazione da applausi di Salgado forse il miglior giocatore di questo torneo. La Spagna era giunta in semifinale dopo un percorso perfetto, avendo superato pregevolmente i gironi e battuto per 8-1 la Nigeria di un pur sempre spettacolare Jay-Jay Okocha nei quarti, ma poi in semifinale era stata surclassata per 5-2 dalla Francia; mentre il Brasile, superati i quarti contro i tedeschi, si era dovuto arrendere per 4:2 contro i danesi di uno scatenato Jorgensen.