THRILLER: quale termine migliore di questo potremmo trovare per definire la stagione della Juventus?
E quale miglior regista rispetto a Massimiliano Allegri potremmo trovare per dirigere questo film?

La Juve 2017/2018 è partita con una certa flemma sia in campionato che in Champions League. Una flemma che caratterizza tipicamente il proprio mister. Senza acuti, tranne rarissime eccezioni e senza clamorosi scivoloni. La stagione vede stavolta un avversario della Juve particolarmente agguerrito che non molla di un centimetro, tanto che dalla 1° alla 27° giornata rimane saldamente in testa alla classifica: il Napoli.
Per la Champions, nei gironi troviamo invece i marziani del Barça e altre 2 squadre che sulla carta non dovrebbero dar problemi. Pronostico scontato per il regista Allegri, che anche se non lo dice apertamente è chiaro e si intuisce che il suo disegno è passare il turno agli ottavi come 2° classificato del girone.
Echeggia la voce da Vinovo durante gli allenamenti: Calma!! Equilibrio!! Gestione della palla!! Ri-hhalma !!!! Ecc. ecc.
Il film entra nella parte centrale, manco a dirlo, sempre all'insegna della calma, come quella del Leone che sta accucciato nella savana e che, nonostante sembri dormire, ha lo sguardo vigile e attento per dare la zampata al momento giusto.
Vari infortuni muscolari ci hanno sempre accompagnato in questo periodo.
Anche questo è un carattere distintivo di Allegri... e il ricordo torna per un attimo alla precedente gestione con Conte, in cui difficilmente questi infortuni si verificavano... mah... saranno stato merito dei meticolosi test ed esami che facevano al centro Mapei affinché si evitassero questi infortuni talvolta importanti? Mah... forse sarà solo un caso... forse i test li faranno anche adesso... chissà... non stiamo qui a malignare.

Si avvicinano i momenti cruciali della stagione: in Champions il Tottenham, e in campionato talloniamo il Napoli, come faceva il mitico VR46 dei tempi d'oro, o il Marc Marquez di oggi, quando "mettono nel mirino" il motociclista che lo precede, pronto a sfruttare la minima incertezza per effettuare il sorpasso.
Con il Tottenham, pronti, via! E siamo già in vantaggio 2-0 al decimo del primo tempo... ehh no... che razza di flemma è questa? Che equilibrio abbiamo dato all'inizio della partita?.... No, no, no, il buon Allegri rimedia immediatamente. "Ragazzi gestiamo la palla mi raccomando CON CAAAALMAAAA "... Talmente tanta calma che alla fine la palla ce l'avevano sempre gli altri.... Finale 2-2 ... Ecco che torna in scena il Leone della savana, che non si era addormentato, ma stava solo fingendo. Nel ritorno infatti, non subito, ma nel 2° tempo, dopo esser andati in svantaggio e dopo aver fatto un paio di cambi azzeccati, ecco la zampata vincente del leone, che ottiene il massimo risultato con il minimo sforzo: in 10 minuti capovolgiamo il risultato dell'andata ed usciamo vincitori (1-2) da Wembley, pur non giocando meglio dei vinti.

Avvincente come un thriller di Ken Follet, anzi forse addirittura meglio.

​Ehh sì perchè come dice sempre il buon "Acciuga": Conta il risultato, non il gioco. Si gioca male e si vince? Va bene così. Sugli albi d'oro ci mettono chi vince, non chi gioca bene.
Ok il ragionamento non fa una piega, ma non è mai venuto in mente ad Allegri che la vittoria non è arrivata per merito del brutto gioco, bensì per qualche prodezza o giocata di qualità sopraffina di un singolo giocatore che ci toglie le castagne dal fuoco? Il brutto gioco, il non cercare mai di costruire, non è un veicolo per portare a casa il risultato. Con un'azione manovrata e ben orchestrata, invece, il gol può sempre arrivare. Mica possiamo sempre contare sul colpo di genio di uno dei nostri.
Ma ecco un'altra zampata del Leone
che sta per arrivare anche in campionato: il sorpasso al Napoli per mano di Dybala che segna contro la Lazio a 30 secondi dal termine e grazie alla Roma che vince in rimonta al San Paolo.
Colpi di scena, uno dietro l'altro. E dove sono adesso i detrattori? Quelli che vogliono il bel gioco? Quelli che da una parte si godono il primato e dall'altra bofonchiano sottovoce, pensando comunque di essere nel giusto.

Altra scena importante: il Real Madrid. Se ci era andata bene col Tottenham perchè non riprovare la stessa strategia con i madridisti? Dunque come sarà stata l'andata? Peggio che col Tottenham, usciti dallo Stadium con tre bastonate nei denti. E qui anche il regista Allegri pensa ad un diversivo: dobbiamo tentare il tutto per tutto. Non basta una zampata. Ecco che il Leone della savana, da sornione qual era, compie il massimo sforzo iniziando a correre e facendosi sempre più aggressivo a tal punto che in 60 minuti azzanna per 3 volte la gazzella Real Madrid, rimanendo tramortita tra le fauci della belva feroce in attesa del colpo di grazia. A questo punto c'è il colpo di scena del regista. Qualunque leone che si è scomodato, alzandosi e correndo per un'ora ad afferrare la preda, non aspetta molto tempo per finirla. E invece che succede ora? Arriva il comando dalla regia Allegri che dice al leone di accucciarsi nuovamente sulla savana con la preda in bocca, per rilassarsi un po', in attesa dei supplementari. Inconsciamente però il leone allenta la presa sull'avversario. La gazzella non crede ai suoi occhi, tramortita sì, ma non ancora finita, con un colpo di reni si divincola e riesce a sfuggire al leone che conclude qua la sua avventura in Champions.

Il leone non riesce a capire, aveva in mano la preda, come può essergli sfuggita? E mentre cerca di capire quale sia l'errore, non si accorge che lo ripete ancora nel prosieguo del campionato quando, in scena allo Stadium, entra il Napoli. Qui basta il pareggio... "dobbiamo mantenere la hhalma". I 4 punti di vantaggio sono una sicurezza (secondo la regia Allegri). Non serve giocare una partita per rincorrere la preda. Il leone torna nuovamente sornione per 89 minuti e 30 secondi. Inutile scrollarsi di dosso il torpore gli ultimi 3 minuti dopo lo scossone... tanto vale rimanere accovacciati sulla savana .

Il Thriller non è ancora finito. Vedremo quale sarà l'epilogo il 20 maggio.

Una strana sensazione che ho da un po' di tempo, purtroppo, mi stimola brutti pensieri. Troppe volte siamo arrivati a 1 metro dal traguardo per essere "bruciati" dall'avversario sul filo di lana. E questa sensazione me la dà soprattutto la filosofia che Allegri ha sempre avuto fin dall'inizio. La calma, la strategia di attesa non hanno mai ben pagato.
Anche se i campionati scorsi li abbiamo vinti perché gli avversari mollavano alla 25° giornata, quando invece ci siamo trovati a misurarci fino all'ultimo secondo contro l'avversario, abbiamo quasi sempre fallito: vedi per es. le finali di Champions, ma anche contro il Bayern e il Real Madrid ai quarti. Come ad esempio quando Allegri nel 2012 guidando il Milan di Ibra, in testa alla classifica, perse punti fondamentali in casa, con la Fiorentina perdendo e con il Bologna pareggiando, senza riuscire più a raggiungere la Juventus di Conte.

Abbiamo quasi sempre mancato l'obiettivo che conta per un soffio. E sempre abbiamo avuto il rimorso di non aver osato fino in fondo.
E stavolta, che per una serie di motivi l'obiettivo scudetto conta più di tutti gli altri vinti nel periodo di Allegri, il timore del finale a sorpresa come nei thriller è molto forte: tanto il Napoli sembrava ormai rassegnato, quanto invece oggi è più che mai deciso a superarci sul filo di lana.

Come in un Thriller, con un finale già visto qualche anno fa, temo che il Napoli stavolta faccia la Juve.
Spero che Allegri sappia far tesoro delle esperienze passate e che in un moto d'orgoglio sappia motivare i suoi ragazzi affinché tengano duro. Fino alla Fine.