Troppo spesso ci siam ritrovati osservatori impotenti dinanzi a scene alle quali non avremmo voluto mai assistere. Mi riferisco in modo particolare a quei casi che hanno drammaticamente segnato la vita di sportivi che, seppur costantemente controllati coi metodi più innovativi ed all'avanguardia, non sono riusciti a superare gli improvvisi malori, nonostante l'intervento dei sanitari.

Episodi del genere, purtroppo, sono all'ordine del giorno e quasi mai vengono ripresi dalle telecamere; quotidianamente la cronaca riporta di problematiche cardiocircolatorie riscontrate anche in ragazzini, intenti a disputare le loro divertenti e spensierate partite di calcetto, che tragicamente si concludono, nel migliore dei casi, in un letto d'ospedale.

Fondamentale la prevenzione, direte giustamente, al pari dei controlli periodici per sport agonistici e semi-agonistici: effettivamente con esami accurati è possibile verificare alterazioni ereditarie, disfunzioni parziali e anomalie che vengono accentuate sotto sforzo. Ma pochi fanno presente che l'arresto cardiaco può avvenire anche in un cuore sano, per lo più se sportivo che non è affatto sinonimo di garanzia.

Come sostiene un mio caro amico cardiologo "se fossimo nati per correre, saremmo stati giaguari"; dunque, corretto fare sport e mantenersi in forma, ma senza mai esagerare e mettere a dura prova il nostro organismo. L'attività più congeniale al nostro cuore è data da una camminata veloce e costante, come quando si è in ritardo per andare a prendere il treno.

Quindi, al fine di scongiurare tristi epiloghi, oltre a tutto ciò, è necessario spargere il sapere e mettere un freno all'ignoranza. Questo è possibile grazie a dei corsi specifici, per lo più gratuiti, promossi da moltissime associazioni, che hanno come fine ultimo quello di insegnare a tutti le classiche procedure del primo soccorso e, soprattutto, di sensibilizzare la popolazione alla diffusione dei defibrillatori semi-automatici (i cosiddetti DAE).

Questi strumenti dal semplice utilizzo risultano fondamentali nel ripristinare la normale conduzione elettrica cardiaca e, di conseguenza, a rianimare la persona anche prima dell'intervento, chiaramente necessario, del 118.

Concludo questo articolo sperando che lo stesso sia d'aiuto e che sensibilizzi molta gente alla materia che, per quanto possa alle volte apparire complessa, è invece dalla semplicità disarmante, ma allo stesso tempo di immensa importanza. Priviamoci di un caffè con gli amici e destiniamo quegli spiccioli all'acquisto di un DAE da installare in un luogo pubblico, così da essere alla portata di tutti ove necessario. E' molto più facile a farsi che a dirsi!