Era il 1848 quando nell'università di Cambridge squadre composte da undici studenti più un maestro si riunirono per dettare le regole di un gioco che dapprima aveva avuto diffusione soprattutto in Asia ma anche qui in Europa in paesi come la Grecia ma non aveva mai avuto schemi e ordini precisi, da lì nacque il gioco del calcio come lo conosciamo, un gioco che ancora oggi non ha gli incassi che hanno sport come il football Americano o il basket ma è entrato nel cuore di tutti noi per la sua imprevedibilità e le emozioni che ci dà. Il gioco del calcio da subito iniziò ad essere famoso e praticato nelle strade e nelle scuole e prese il sopravvento tanto che qui in Italia cominciamo subito ad innamorarci, dopo il Sheffield FC prima squadra di calcio, il 13 Marzo 1887 nasce anche il Torino FC, prima squadra Italiana con seguire della nascita dei top club; il Genoa, Milan, Juve, Inter. Il calcio in Italia è una tradizione esattamente come lo è la pizza, il colosseo, la torre di pisa, già dai primi tornei organizzati, l'Italia si mette in mostra per la sua voglia di vincere e la sua passione per questo sport, dopo il mondiale dell'Uruguay i prossimi due mondiali sono nostri, nel 34 a casa nostra e nel 38 in Francia, siamo fra le squadre più titolate, questo ci fa capire quanto l'Italia non è tale non solo per la vittoria dei mondiali del 2006 o il blasone di Milan, Inter e Juve a cui ogni giocatore sogna di giocare ma è anche una questione storica. Gli ultimi anni non sono andati così, oltre all'ultimo lampo della notte magica dell'Inter e la finale di Berlino del 2015 l'Italia è stata praticamente inesistente in Europa; Roma, Napoli e Fiorentina vengono sempre eliminate agli ottavi se non ai gironi, Milan e Inter completamente assenti, Juve, unica ancora valida ma a mio parere non ancora ai livelli della Juve di Del Piero o Juve pre-calciopoli, le dirigenze sono allo sbando e i vecchi stadi ormai logori e sempre più costosi si stanno sempre più svuotando, ce ne stiamo andando via tutti. Se da un lato l'Italia è in crisi e non solo nel calcio dall'altro un altro paese in crisi sta letteralmente dominando: la Spagna, la Spagna come paese e organizzazione vale anche meno di noi, il paese è pieno di partiti politici in lotta sanguinosa: Baschi, Catalogna ma nello sport bisogna ammettere che sta sfornando tantissimi campioni, dalla motogp con Marquez e Lorenzo, al tennis con Nadal al calcio con Messi e Ronaldo. Il dominio della spagna sta ridimensionando il calcio e non poco, 104 000 punti di ranking, ci possono stare, qualche finale vinta si, ma rischiare di vedere la 6 finali Europea su 6 fra Europa Legue e champions vinta da club spagnoli è veramente incredibile, se andiamo indietro un periodo simile c'è stato con l'Inghilterra che dal 2004-2009 porta tantissime squadre in semifinale e la premier regina del ranking, ma la premier ha un altro blasone e lì vedere squadre fare bene con tutta la tifoseria che hanno ci può stare. Il dominio della Spagna è un problema, dal 2004/2005 il Barcellona ha vinto la sua seconda champions meritatissima, da lì in avanti è andato di media a una ogni 3 anni, ok possiamo avere paura del Real Madrid che è una squadra storica e quest'anno è in finale ma non è possibile che oltre il Barcellona di alieni adesso nasca un Atletico che ricorda l'Inter di Mourinho e un Sevilla che sta facendo l'Europa League una sua coppa, se andiamo avanti così, fra vent'anni il Barcellona avrà 16 coppe, il Real 15/16 e l'Atletico 2/3, non è possibile che il calcio sia diventata una questione estremamente Spagnola quando fino al 2000 loro in nazionale simpatizzavano noi perchè loro non potevano competere, adesso hanno un vinto un mondiale e due Europei di seguito, c'è più rancore che altro, dallo sgambetto di Rossi a la storia del doping, le società si devono svegliare, non possiamo andare avanti con acquisti da 20 milioni a caso, con i stadi vecchi e partite di coppa Italia con 3 spettatori, non possiamo andare a lamentarci sempre dell'arbitro perchè perdiamo o di calciopoli, dobbiamo prendere esempio da loro, cosa resterà dell'Italia se oltre ai problemi politici perdiamo il nostro sport preferito?