Due sport nel mondo hanno una risonanza annuale-mondiale: calcio e motociclismo. Questi sono gli sport dove il soldo, grazie a merchandising, sponsor, competizioni ma soprattutto grazie ai diritti tv, gira più velocemente che in altri.

L’eliminazione della Juventus in Champions da parte degli spagnoli del Real Madrid fa ancora male. Non tanto per la prestazione,i bianconeri hanno fatto un capolavoro tattico, ma per come sono usciti, con l’ennesimo favore arbitrale per un club spagnolo.

Si, perché ogni volta che c’è un torto, o una decisione sbagliata da parte della terna arbitrale, come squadra avvantaggiata c’è sempre un club ispanico.

Passiamo oltre a quanto accaduto ieri sera, esattamente un anno fa a gridare allo scandalo furono i bavaresi del Bayer Monaco. A Monaco di Baviera la partita finì 1-2 per Cr7&co, al ritorno, guarda caso al Bernabeu, il match vede la svolta grazie all’arbitro Viktor Kassai che prima espelle Vidal ingiustamente, poi ai supplementari convalida due goal in netto fuorigioco. Ovviamente con i bavaresi sulle gambe e in 11 contro 10 è presto fatto il 4-2 e passaggio del turno. Passaggio del turno e vittoria della coppa.

Il Barcellona ha anche lui i suoi scheletri nell’armadio. La grande e storica rimonta dell’anno scorso, contro un Psg irriconoscibile dopo aver inflitto per ben quattro volte al Parco dei principi, è viziata da qualche decisione dubbia. Marquinhos, che tocca appena Suarez, ma l’uruguaiano appena si sente toccare in area si lascia cadere come se lo avessero fucilato. Rigore e poi rimonta. Da segnalare un possibile rigore per i parigini che vede protagonista un Di Maria lanciato verso Ter Stegen ma viene toccato da dietro da Mascherano. L’arbitro fa correre.

Finale di Champions 2014, Berlino è la città che ospita la finale tra Barcellona- Juventus. I catalani vanno subito in vantaggio con Rakitic, poi la Juve si ricompone a all’inizio del secondo tempo trova il pari con Morata. E proprio sul 1-1 Dani Alves atterra,palesemente in area di rigore, Pogba,per l’albitro turco Cakir è tutto regolare e nel contropiede catalano Suarez trova il 2-1. Sappiamo tutti come finirà.

Ma sempre gli spagnoli pluridecorati si rendono protagonisti qualche anno prima in una semifinale molto discussa tra Chelsea-Barcellona. Gli inglesi allenati da Guss Hiddink trovano il vantaggio con Essien. In quella partita c’erano almeno due rigori netti a favore dei blues di cui uno dopo il pareggio di Iniesta, su tiro di Ballack, Samuel Eto’o devia,chiaro come il sole, il pallone di mano, l’arbitro Ovrebo lascia proseguire dando la vittoria ai catalani. Passaggio del turno e vittoria della coppa.

Di esempi a favore degli spagnoli ce ne sarebbero altri, come nel mondo del motociclismo. E’ infatti più caldo il biscottone preparato dal binomio Marquez-Lorenzo ai danni del Dottore nel 2015. Tutto iniziò in Argentina e trovò il suo apice nel penultimo GP del mondiale quando Marquez fece di tutto, e ci riuscì, a rallentare prima e innervosire poi Rossi che gli tirò un calcio e lo stese. A Valencia, Marquez coprì le spalle per ben 19 giri senza mai provare il sorpasso ad un Lorenzo molto lento, e quando Pedrosa provò a superare i due, per poco Marquez non lo fece cadere. Si parlò di un patto tra i due per non far vincere l’italiano. L’anno dopo Marquez, a parti invertite questa volta, viene protetto dal connazionale Lorenzo,per tutta la durata della stagione. Titolo vinto dal catalano della Honda e Lorenzo mandato via dalla Yamaha.

Giorni nostri: proprio nell’ultimo gp di Argentina, Marquez, come sempre involontariamente, non è colpa sua se in pista ci sono altri riders, va addosso a tre piloti facendone cadere uno, Valentino Rossi.

Insomma in due sport, più seguiti al mondo,e dove ci sono più introiti a livello di sponsorizzazioni, la Spagna detta legge facendo ciò che vuole o perlomeno piazzando sempre dei suoi club,piloti o atleti in piazzamenti di rilevo,

Come diceva Agahta Christie: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». Ebbene, i tre indizi ci sono.

Grazie

ILPARLAFUS