Il derby di sabato scorso ha lasciato il segno, non solo per la soddisfazione della vittoria nel derby (di per se già più che sufficiente) o per la storica doppietta in campionato che non si verificava dalla stagione 1959/1960. Il derby ha lasciato molto di più, o per lo meno, se ce ne fosse stato bisogno, ha rimarcato in maniera netta quello che già si stava da tempo delineando. Mi riferisco ai giovani calciatori che, con coraggio, la Samp di Mister Giampaolo è riuscita a lanciare. Troppo facile parlare di Muriel, il quale non necessita di 90 minuti, gliene bastano 5 per fare la differenza, oppure di Schick, che ha impreziosito la vittoria con numeri da autentico fuoriclasse, facendo strabuzzare gli occhi a tutta Europa. La Samp dei giovani è anche Torreira, Linetty, Praet, Djuricic, Berezysnky (che sabato non ha giocato ma che ha comunque avuto sin qui un ottimo approccio con la Serie A), Skriniar. Una crescita costante di questi giocatori che non solo sono il presente ed il futuro prossimo della Samp, ma soprattutto saranno la base per avere per un po' di tempo bilanci sempre più in attivo. E' utopico pensare che questi ottimi giocatori possano rimanere 10 anni a Genova, troppo forti saranno le sirene di squadre blasonate (e ricche) in Italia ed in Europa, bisogna quindi rassegnarsi al fatto che il vento dell'Est, come è arrivato, se ne andrà; la grande differenza rispetto al passato, è che tali tasselli non saranno svenduti o regalati (pensate a Cassano nel 2010, a Pazzini oppure ad Icardi...), ma saranno forieri di mezzi freschi per fare quello che è stato fatto quest'anno, ossia trovare altri giovani di grandi prospettive. Sinceramente appoggio questa linea della società, non avendo un magnate russo o uno sceicco arabo dietro le spalle, è l'unico modo per avere una squadra competitiva accompagnata da un bilancio sano. Questo è il vero fair play.