Come attaccante Vincenzo Montella è stato indubbiamente migliore di Inzaghino, basta vedere il numero di goal in carriera.
Come tecnico il laziale invece sembra davvero essere di un'altra categoria rispetto al milanista.

Sento dire che la Lazio ha il vantaggio di non aver cambiato molto rispetto la passata stagione, ma in realtà Inzaghi ha ricominciato quasi da zero avendo perso 2 titolari fondamentali per il suo gioco: Biglia e Keita.

Tatticamente la Lazio ha fatto un cambio forzato di gioco per sopperire alle vendita dell'argentino e il senegalese, un cambio che può essere sintetizzato in tre mosse sinergiche:

  1. Perso il classico regista basso (Biglia), Inzaghi ha spostato il fulcro del gioco di 20 metri più avanti, inventando Luis Alberto in un regista avanzato / trequartista 
  2. Persa la seconda punta (Keita, nel girone di ritorno è esploso in un ruolo più centrale rispetto alle sue caratteristiche base di ala d'attacco) oltre a Luis Alberto, ha disegnato intorno a Milinkovic Savic un ruolo da trequartista / seconda punta (l'anno scorso Milinkovic giocava prevalentemente come interno di un centrocampo a 3 con Parolo e Biglia)
  3. Per sostenere un baricentro della squadra più alto ha messo un mediano puro davanti alla difesa (Leiva)

Sembra facile, quasi ovvio, ma Inzaghino ha dimostrato di sapersi adattare alla rosa a sua disposizione senza snaturare i  giocatori. La Lazio ha detta di molti fa un gioco all´italiana (catenaccio e contropiede), io la vedo diversamente. 3 centrali di difesa più Leiva sono la basa della squadra, lo scudo difensivo ma in termini di qualità del gioco la Lazio fa davvero impressione con un calcio verticale che si sposa alla grande con le caratteristiche di Immobile e dei suoi esterni. Quando affonda diventa micidiale. 

L'allenatore deve dare certezze alla squadra, convinzione nei proprio mezzi, autostima. Inzaghi sta facendo volare la Lazio anche se il campionato è lungo e nella seconda parte del girone di andata ci saranno tante partite complicate (derby, Samp, Fiorentina, Torino e Inter). Volare basso deve rimanere il mantra della squadra e del tecnico.

Inzaghi merita comunque tutti i complimenti fin qui ricevuti non solo per i risultati e il gioco ma soprattutto per la sua capacità di sfruttare la rosa a sua disposizione.

Il Milan a mio avviso non ha comprato giocatori scadenti, il mercato magari non è stato perfetto come dichiarato dalla maggioranza, ma il Milan ha giocatori veri e parlo di Bonucci, Biglia, Kessié, lo sfortunato Conti e perfino Rodriguez. Il problema non è il valore tecnico dei singoli, ma la capacita tattica e anche motivazionale di Montella di costruire una squadra e un'idea precisa di gioco. 

Si parla se Bonucci gioca meglio dietro, se a 3 o a 4 o se Biglia è bollito e troppo lento, ma penso siano giudizi solo parziali. La verità è che si gioca in 11 e tutti devono essere funzionali ad un'idea di gioco precisa e chiara. Questo al Milan sta mancando e la colpa è solo di Montella su questo fronte, visto che lui ha la responsabilità di dare questa direzione tattica.
E´ chiaro che sta vivendo un momento di confusione e penso che il suo tempo stia per finire, visto che la scusa sentita e risentita che ha bisogno di tempo per integrare i nuovi non è più credibile a novembre.

Un post scriptum sul duo Fassone e Mirabelli. Le tante critiche, gli errori reali a loro imputabili sono questi:

  1. 6M a Donnarumma incluso contratto per il fratello 
  2. Fascia da capitano a Bonucci e vice a Biglia (ultimi arrivati. La Lazio la fascia l'ha data a Lulic e non a Leiva)
  3. Soldi spesi su Kalinic e Silva sicuramente eccessivi, Bellotti sarebbe stato meglio
  4. Pessima gestione dei media con dichiarazioni spesso confuse e contradditorie su obiettivi, Montella e giocatori

Montella oggi non è al livello di Inzaghi come allenatore e il problema del Milan alla fine è lui, perché i giocatori ok che vanno in campo, ma il modo in cui ci vanno e la mentalità con cui ci vanno dipende tanto dall'allenatore.