“Non sai perché mi chiamano così? Semplice, nella vita dò tutto in un solo posto, vuoi un indizio? Non è il campo da calcio.”

Una massima per un giocatore che ha fatto della sua stravaganza uno stile di vita. Perché quando ti chiami Vagner Da Silva Souza, ma ti danno come soprannome Love, evidentemente vuol dire che il calcio non è la tua unica passione. E che passione!

Un bomber fuori e dentro il campo. All’etá di appena 18 anni si mette subito in mostra con la maglia del Palmeiras nel 2002, realizzando 27 marcature in 42 presenze, aiutando la squadra a riconquistare la massima serie. Famosa la sua scappatella amorosa poco prima di un’importante partita con il Palmeiras, che gli farà guadagnare il soprannome Love.

Ma i suoi goal non passano inosservati. E così il CSKA Mosca decide di acquistarlo per circa 6 milioni di euro nel 2004. Impossibile fin da subito non notarlo in un campionato come quello russo più che per i suoi goal maggiormente per la sua particolare capigliatura caratterizzata da numerose treccine color blu con attaccati numerosi anellini. Insomma più che capelli sembrava avere delle stelle filanti . Il passaggio dal Brasile alla Russia non scoraggia il giovane Vagner che non perde completamente le sue abitudini e comincia la sua stagione condita con tanti goal ( esattamente 61 in 118 presenze) ma soprattutto tante donne. 

Lui stesso in un’intervista sulla sua esperienza a Mosca qualche anno dopo dirá: “ È stata un’esperienza grandiosa per me. Le ragazze russe hanno il viso più bello del mondo. Anche se non sono stato con un gran numero di russe. Ci sono alcune che creano una sorta di competizione tra di loro. Sono molto esigenti e vogliono un po’ di fama. Sono incuriosite dai ragazzi di colore. Si organizzavano spesso orge. Per un gruppo di sei uomini c’erano almeno otto donne.”

Nel 2005 raggiunge la sua massima fama portando la squadra russa alla vittoria della coppa Uefa contro lo Sporting Lisbona e pur giocando una pessima partita realizza il goal del definitivo 3 a 1. Ma la sua prestazione gli causa l’esclusione dai Mondiali del 2006. In seguito a ciò per il brasiliano inizieranno a mancare fortemente stimoli di gioco, che però colmerà nel migliore dei modi, come solo lui sapeva fare. 

“Prima di andare per la seconda volta in prestito al Flamengo mi sentivo solo a Mosca. Non c’erano brasiliani in squadra. Spesso chiedevo di restare a casa, ma a casa non c’era niente da fare. Quindi facevo sesso tutto il tempo. Per questo ero sempre rilassato e calmo in campo. Intendo fare sesso ogni giorno.”

Insomma un motto abbastanza chiaro che il brasiliano porterà con sé anche quando nel 2013 approderà nella terra del dragone rosso, esattamente allo Shandong Luneng.  E così cambia il continente, ma non le sue abitudini. Per ogni stadio, una camera da letto. Se le russe avevano i visi più belli e con le brasiliane ci danzava, le cinesi avevano sicuramente qualcosa di esotico che attirava il brasiliano

“Quando resto in ritiro per una settimana spiego a mia moglie che sono come Spider-Man. Ho bisogno di buttare la mia ragnatela sul muro.”

La sua esperienza in Cina si concluderà con 19 goal in 31 presenze. Nel 2016 passerà ai francesi del Monaco dove metterà a segno solo 4 goal, per poi finire in Turchia nella squadra dell’Alanyaspor, dove tuttora milita.

Anni che contribuiscono alla rinascita interiore ed esteriore del brasiliano, che sembra ormai un’altra persona, complice il matrimonio con la bellissima Lucilene Pires. Forse avrà pure perso la fama di latin lover sesso dipendente, ma il vizio del goal continuerà a non mancargli mai, per un giocatore dall’estro e dalla stravaganza indimenticabili. 

Perché in fondo il calcio è più bello con un po’ di LOVE in più!