Molti addetti ai lavori  ritengono che la Juventus arrivi agli ottavi di Champions  con il favore del pronostico, due finali in tre anni nella massima competizione calcistica  europea sono un biglietto da visita non indifferente; ma ,"la storia non scende in campo". Tutti gli italiani hanno potuto constatare la veridicità di questa affermazione la notte del 13 novembre 2017 dove la nazionale svedese ha chiuso le porte del mondiale russo in faccia agli Azzurri. 

L'eliminazione dei bianconeri non è una possibilità totalmente folle, anzi, Allegri ha già individuato troppo ottimismo e rilassatezza nel'ambiante che circonda la Vecchia Signora sentendo la necessità nella conferenza stampa del  9 febbraio di esprimere cautela e richiamare l'attenzione sulle qualità indiscutibili degli Spurs: fisicità e tecnica.  

La Juventus si troverà ad affrontare un 11 molto offensivo, che raramente ha un possesso palla sterile ,  e fa della verticalizzazione del gioco la sua caratteristica principale ,poco meno del 35% dei passaggi effettuati dai giocatori del Tottenham sono diretti dal centro campo verso la trequarti avversaria e soltanto il 15% verso i propri difensori.

Inoltre tendono ad ampliare molto il gioco su entrambe le fasce per rifornire di cross la loro punta centrale, Harry Kane, autore di 23 goal sui 52 segnati dalla squadra. Importante evidenziare che quasi la totalità dei goal è stata realizzata all'interno dell'aria di rigore avversaria, pochi sono i tiri da fuori. Gli attaccanti di Pochettino tendono ad entrare palla al piede negli 11 metri per far male all'avversario, ciò sottolinea le caratteristiche principali delle 3 mezze punte poste dietro la punta centrale nel 4-2-3-1 della squadra inglese , velocità , grande controllo del pallone , ed elevata capacità di dribbling.  Oltre alle abilità tecniche indiscutibili è una squadra con un elevata fisicità , che creerà non pochi problemi ai giocatori bianconeri nei contrasti di gioco e nel gioco aereo (7 goal di testa).

Poteva andare peggio, come molti dicono , ma l'avversario che il 13 febbraio calpesterà l'erba dell'Allinaz Stadium non è una vittima sacrificale.