In questi giorni si è tanto parlato di Pordenone e l'attenzione si è focalizzata anche sulla problematica stadio. La Regione del Friuli Venezia Giulia ha previsto uno stanziamento finalizzato alle opere di adeguamento dello stadio Omero Tognon di Fontanafredda. Si tratta di circa  1,5 milioni di euro per i lavori all'impianto sportivo di Fontanafredda e la realizzazione di un nuovo campo di calcio sintetico. La cifra si somma ai 500mila euro già stanziati nella legge di assestamento. Il Pordenone, attualmente gioca le partite al Bottecchia grazie alla deroga che scade alla fine di questa stagione agonistica, quindi a giugno del 2018. In Regione hanno evidenziato che le strade da percorrere erano due: " o costruire un nuovo stadio oppure cercare qualche soluzione alternativa". Ma è stato altresì precisato dal vice presidente della Regione del FVG che "i considerevoli costi per l'eventuale realizzazione di un nuovo impianto debbano essere esclusivamente a carico dei privati e non degli enti pubblici, abbiamo colto l'opportunità offerta dalle favorevoli condizioni strutturali dello stadio di Fontanafredda, che con opportune modifiche può diventare idoneo a ospitare le partite fino alla serie B". E' giusta questa considerazione? Gli stadi devono essere costruiti solo dai privati?

Ma così facendo significa che solo poche realtà potranno permettersi strutture di un certo livello. La compartecipazione pubblico e privato invece pare essere la strada più giusta da intraprendere, anche se l'attuale normativa come approvata in questo 2017 corre nella direzione di incentivare la realizzazione degli stadi da parte dei privati. La giusta strada da percorrere sarebbe quella della condivisione di onori ed oneri, perchè il calcio è anche una fonte di entrate economica importante per i Comuni ed è in un certo senso da intendere come bene comune e non lo si deve lasciare in mano totalmente ai privati, almeno per quanto concerne la realizzazione di strutture sportive e la loro tutela, il calcio non è un semplice affare di privati.