Ogni tanto qualcuno lancia un sasso nello stagno, per vedere la reazione dei pesci rossoneri alla permanenza di Berlusconi al Milan, nonostante la cessione della società. Si era parlato di un Berlusconi proprietario al 50% e ora si ritorna a parlare della Presidenza Onoraria. Mi sono rassegnato ormai a queste periodiche notizie buttate lì nel grande mare dell'informazione. Oggi fra l'altro pensavo a una "cavolata" scandalosamente grossa proposta con fastidiosa insistenza per settimane, cui molta gente in buona fede ha creduto. Mi riferisco all'assurdità secondo la quale il governo di Pechino si stava servendo di HongGong Li per comprare la società rossonera. Oggi nessuno ne parla più, però per settimane, se non per mesi, questa voce idiota ha generato speranze ingiustificate nel popolo milanista. Va da sé che, se la cosa fosse stata vera, il "closing" si sarebbe fatto in pochi giorni e pronta cassa. Spero che adesso nessuno venga a dire che il Milan sta per essere acquistato dal Granduca del Lussemburgo, visto che il sig. Li conta di operare tramite uno scatolotto vuoto costituito in quel paese. Il fatto è che, se ci pensate bene, tutti i soldi pagati finora da questo simpatico signore sono stati prestati da qualcuno. Il suddetto Li non ha trovato nessuno che abbia accettato di unirsi a lui per un solo misero centesimo, ma solo entità che gli hanno prestato dei dindini. Questo crea un problema che non va sottovalutato. Immaginate che Pippo si accordi con Topolino per partecipare con 100 lire all'acquisto del Real Topolinia. Si traccia la proprietà del Real Topolinia fino a Pippo, oltre che a Topolino. E' già qualcosa, perché si può capire quale sia la solidità della proprietà tenendo conto di quanto valgono Pippo e Topolino. Immaginiamo però che Pippo presti 100 lire a Topolino per l'acquisto della stessa società. Il Real Topolinia sarà interamente di Topolino, indebitato tuttavia per 100 lire con Pippo. E se inoltre la provenienza dei soldi verrà formalmente tracciata risalendo a Pippo, chi traccerà anche la provenienza dei soldi con cui, prima o poi, Topolino adempierà alla propria obbligazione? Noto poi con preoccupazione che si parla con disinvoltura sconcertante di operazione portata a termine tramite società e fondi offshore, come se si trattasse dell'acquisto di un computer nuovo coi soldi di un caro zio. Non è così: le società e i fondi offshore, come i paradisi fiscali, non presuppongono necessariamente qualcosa di losco o di illegale, però in molti casi facilitano operazioni non trasparenti. E quindi, senza partire necessariamente dall'idea che il sig. Li si comporti in maniera scorretta (cosa che sarebbe ingiusta), è nostro diritto di cittadini oltre che di tifosi essere preoccupati dal ricorso all'offshore e agli scatolotti vuoti che, come SES, possono essere aperti o chiusi in un battibaleno. Consiglierei di fare attenzione, perché a furia di ripetere che una pratica è normale, si può credere che lo sia, mentre così' normale può (sottolineo "può") anche non esserlo. Ricordatevi delle vicende di una società come il Parma e meditate.