A dispetto di quanto voglia far credere l’ambiente Napoli, ieri è stata davvero una brutta serata per i partenopei, non è la sconfitta in sé a bruciare ma,  soprattutto, le certezze che sono venute a mancare dopo l’ennesima prova deludente nell’impegno infrasettimanale e un bilancio al momento troppo penalizzante per una squadra che dovrà reggere ancora cinque mesi di battaglia in campionato contro una solidissima Juventus

Se da un lato i numeri consacrano gli uomini di Sarri come vera antagonista bianconera nella rincorsa al tricolore: 48 punti in 19 partite, 99 nell’anno solare, imbattibilità in trasferta con 18 vittorie e 2 pareggi su 20 incontri, dall’altro lato quando si guarda al riscontro azzurro concernente i match di metà settimana, si evince come il Napoli non riesca a mantenere lo stesso passo del campionato finendo per diventare la controfigura meno brillante di sé stessa. I numeri sono impietosi : 4 sconfitte su 6 partite nell’ultima Champions League ed eliminazione ai quarti di Coppa Italia contro l’Atalanta, dunque, gli azzurri, sulle 8 partite totali in stagione disputate al di fuori del campionato hanno avuto la meglio soltanto in tre occasioni, ossia, contro Feyenoord, Shakhtar Donetsk e Udinese.

Sarri ha parlato di un problema di distrazione che, inconsciamente, porta i suoi giocatori ad una maggiore applicazione in campionato ed, effettivamente, qualcosa di vero sembra esserci ma più riconducibile alla gestione del tecnico ex Empoli piuttosto che alla concentrazione dei giocatori, infatti, nelle ultime tre stagioni i partenopei non sono mai riusciti ad andare oltre agli ottavi di finale in Champions League e ai sedicesimi in Europa League.

2015/16 : eliminazione ai sedicesimi di finale contro il Villarreal (Europa League)

2016/17 : eliminazione agli ottavi di finale contro il Real Madrid (Champions League)

2017/18 : eliminazione dal girone di Champions League e retrocessione ai sedicesimi di Europa League

In Coppa Italia il migliore “piazzamento” del Napoli negli ultimi tre anni rasenta la semifinale giocata l’anno scorso contro la Juventus che portò all’eliminazione (1-3, 3-2, ndr), nelle restanti stagioni di Sarri, i suoi uomini non sono andati oltre i quarti di finale

2015/16 : eliminazione ai quarti di finale contro l’Inter

2016/17 : eliminazione in semifinale contro la Juventus 

2017/18 : eliminazione ai quarti di finale contro l’Atalanta

Dopo aver guardato questi numeri tornano in mente le parole pre-natalizie del presidente Aurelio De Laurentiis che, incalzato, sull’incombere del mercato invernale, ha sbottato pubblicamente ritenendo che fosse inutile intervenire sul mercato con spese esose in virtù del fatto che ogni possibile acquisto non sarebbe stato un titolare nel Napoli, a suo dire, già completo e competitivo, lanciando qualche frecciata alle milanesi ree di aver investito tanto e aver raccolto nulla.

Se si guarda alle prestazioni, il Napoli di Sarri ha mostrato un gioco difficilmente pareggiabile se non dalla sola Juventus, ha costruito record su record, sia collettivi che individuali se si pensa ad Hamsik, tuttavia, la sensazione è che De Laurentiis stia cercando di fermare una valanga con le mani, difatti, se si guarda allo score dell’ultimo allenatore degli azzurri pre-Sarri, vale a dire, Rafa Benitez, si nota come sia in campionato che nelle coppe, il Napoli seppur meno spumeggiante e agguerrito sui numeri realizzativi, risultasse più compatto e vincente di quello di Sarri, con un Higuain in più ma con un Mertens in meno, ancora alle prese con la staffetta con Insigne per una maglia da esterno, un Allan in meno ed un Hysaj in meno. 

2013/14: vincitore Coppa Italia, eliminazione dal girone di Champions(12 punti) , eliminazione agli ottavi di finale di Europa League contro il Porto, 3º posto in campionato (78 punti)

2014/15: vincitore Supercoppa Italiana, eliminazione in semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, eliminazione ai play-off di Champions League, eliminazione in semifinale di Europa League, 5º posto in campionato (63 punti)

L’allenatore spagnolo pagò sicuramente i piazzamenti deludenti in campionato, tuttavia, numeri alla mano, al momento, il suo Napoli si è rivelato più compatto e vincente di quello di Sarri, i numeri sciorinati dallo stesso allenatore da altri punti di vista gli si ritorcono contro, così come le parole del suo presidente anche perchè, non di poco conto, se i giocatori acquistati non sono titolari nell’immediato, il merito è da addebitare allo stesso Sarri, troppo “timido” quando si tratta dell’inserimento nell’organico di nuove forze e, sul lungo periodo, la scelta diventa lesiva per gli obiettivi del Napoli.

La stagione è ancora in corso e il Napoli, a questo punto, sedicesimo di Europa League a parte, dovrà indubbiamente puntare tutto sul campionato che, in caso di eventuale conquista, scriverà la storia del club legittimando il delizioso gioco che da anni esprime il club partenopeo, tuttavia, tra le varie dichiarazioni sentenziose che Sarri e De Laurentiis pubblicano al primo contraddittorio, dopo aver ricordato i numeri sopracitati al tecnico, è opportuno ricordare al presidente che, nonostante i problemi, le crisi e le spese che non hanno dato i risultati sperati, una delle milanesi, negli anni della gestione Sarri, ha vinto più del suo Napoli absit iniuria verbis...

LM