Premessa: Sarri mi piace. Contropremessa: Sarri non mi convince. Controcontropremessa: per fortuna che Sarri c'è! Provo a spiegare. Sarri mi piace: per giudicare il lavoro del San Fumatore nato a Napoli ma napoletano come Benigni, si potrebbe parafrasare il detto "vedi Napoli e poi muori". Muori dall'invidia. Senza se e senza ma il Napoli gioca un calcio meraviglioso, verticale, orizzontale, obliquo e di sbieco. In 2 anni il profeta di Napoli e Figline Valdarno, più propenso alla Maremma Maiala che a Chitestramuort, ha creato una orchestra quasi perfetta. Chapeau. Sarri non mi convince: in altri commenti, anche in passato dissi che quello che mancava a Sarri era la settima marcia. Vado a spiegare la teoria della settima: tutte le automobili hanno 5 marce. Molte ne hanno sei. Le supercar di Formula 1 ne hanno 7. Per andare a gareggiare al top dei top, in F1, devi avere 7 marce. L'impressione che ho, corroborata dalla partita col Real, è che Sarri non sappia ancora gestire i big match, come se, psicologicamente, faccia un passetto indietro in quelle partite dove dovresti fare il salto di qualità e farne 2 avanti. Impressioni meccaniche. Per fortuna che Sarri c'è: poco da dire e lo dirò rischiando insulti: in una squadra con un presidente come De Laurentis ci vuole un allenatore come Sarri. Grandissima la risposta che ha dato l'altra sera: al campo ci sono io e decido io. IronMan.