E' sempre fin troppo facile puntare il dito verso il singolo, così come è semplice portare dalle stelle alle stalle e viceversa un giocatore, in base alle sue recenti prestazioni. Questo lo sa bene anche Paulo Dybala, che nel giro di sette giorni è passato dall'esser divenuto l'erede di Messi, poi un bidone ed infine, di nuovo, il talento venuto dall'Argentina di cui la Juve non può fare a meno.

Chiacchiere, sempre a dismisura, che però possono anche influenzare la mente di quei calciatori che non stanno vivendo un momento particolarmente propizio. E' il caso di Gonzalo Higuain, reduce da esibizioni non all'altezza della sua fama, che hanno influito anche sulla sua mancata convocazione nell'Albiceleste.

Tuttavia, non è concepibile cotanto scalpore, se non per tirar fuori qualche numero positivo in più dalla vendita dei quotidiani sportivi; chi conosce il pipita sa palesemente che, per lui, gli inizi di campionato sono sempre difficoltosi. L'ironia sul suo stato di forma è all'ordine del giorno, ma, rispetto all'anno passato, in cui era evidente una condizione di sovrappeso, quest'anno Gonzalo si è fatto trovare perfettamente in linea, come si addice ad un professionista serio qual è.
Ma ogni calciatore, ogni persona, ogni atleta, in base alla sua costituzione, alle sue caratteristiche fisiche e ad eventuali problematiche di cui magari non siamo a conoscenza, reagisce in modo differente dagli altri ai carichi di lavoro a cui si sottopone. Nel caso specifico, Higuain soffre particolarmente questo momento della stagione. Questo non è un mistero, non lo è mai stato neanche negli anni passati.

Ergo, non mi capacito riguardo la questione sollevata negli ultimi tempi; così come Dybala, neanche Higuain può passare dall'essere un fuoriclasse da 35 gol a stagione ad un brocco da scaricare prima di subito, rimpiangendo amaramente i milioni di euro spesi per acquistarlo. Anche perché, parliamoci chiaro, tutta questa vastità di centravanti in giro per il mondo non c'è.
Se al suo avvio diesel aggiungiamo anche un C.T. che lo sminuisce agli occhi dell'intero pianeta, ecco che la frittata è fatta. Sampaoli è un tipo bizzarro, che non si è mai adeguato agli schemi, ma se pensa di fare il bene dell'Argentina escludendo il pipita, si sta sbagliando di grosso. La prova l'ha avuta nelle ultime due partite disputate, in cui, nonostante la presenza di Messi, Dybala, Di Maria e del prescelto Icardi, la Selecciòn non è andata oltre un gol messo a segno, tra l'altro grazie ad un'autorete.

Tutto questo rumore, nel frattempo, influisce negativamente sul morale di Higuain. Scialbe prestazioni, gambe pesanti per la preparazione, compagni che non lo servono come dovrebbero e la sua testa, permettetemelo, più dura del marmo. Gigi Buffon ha parlato della rabbia vista in lui, che però non ha portato a nulla se non a quel censurabile gesto esibito al Camp Nou. Neanche la partita di ieri è stata positiva: tanta voglia di fare, tanto agonismo, troppa foga di ritrovare subito il gol.

Apprezzabilissimo tutto ciò, ma forse espresso in una maniera esagerata, quasi disperata. Ogni pallone finito tra i suoi piedi si è trasformato, inevitabilmente, in un'azione conclusa; sempre a testa bassa, sempre a voler letteralmente passare attraverso i difensori avversari, sempre intenzionato a spaccare la porta per poi esultare sotto la curva. Ma questo, ieri, non è accaduto e la prestazione di Gonzalo è stata, ad essere generosi, da 5 in pagella. 

Il Pipa soffre questa astinenza, sente le critiche ed il carico di responsabilità sulle sue spalle; è fondamentale adesso non lasciarlo solo, ma farlo sentire ugualmente importante, al pari di quel Dybala che sta trascinando la squadra.
E no, la formula magica non è certamente lasciarlo riposare in panchina, perché Gonzalo è un animale da campo, uno che, nonostante tutto e tutti, dà sempre il massimo per la casacca che indossa.