Durante le ultime sessioni del calciomercato internazionale chi non ha sogghignato, storto il naso, o addirittura polemizzato al bar con gli amici per avere letto sui giornali cifre sempre più astronomiche riguardanti i trasferimenti dei giocatori? Cartellini esorbitanti pagati senza battere ciglio per Neymar (al PSG per 222 milioni per non parlare dell'ingaggio "monstre") e Mbappè (sembra sempre agli sceicchi parigini per 180 milioni), clausola da 100 milioni per un giocatore come Belotti che, seppur di grandi prospettive, ha all'attivo un'unica stagione ad altissimi livelli, o 80 milioni per Morata che ha praticamente fatto il panchinaro nell'ultimo anno anche se il suo talento non è in discussione. Per non parlare del City di Guardiola ma soprattutto il City degli emiri. E i procuratori? Vogliamo dimeticarcene? Alzi la mano chi negli ultimi due mesi non ha almeno una volta al giorno espresso - eufemisticamente parlando - "il proprio parere contrario" nei confronti dell'operato di potentissimi del pallone come Raiola, Mendes e compagnia bella! Queste due cosiderazioni mi hanno portato - e non sono l'unico a quanto sembra - a pormi una domanda che credo possa sorgere spontanea a chi non tifa Real Madrid, Man City, PSG ecc., ovvero; si potrebbe applicare il "sistema americano" alle leghe europee? E, se sì, che effetti avrebbe sulle squadre di cui siamo tifosi e ai rispettivi campionati? 

Prima di tutto cerchiamo di spiegare velocemente i tre concetti che personalmente ritengo siano la base del cosiddetto sistema americano.

1 - Le leghe non hanno sistemi di retrocessione e promozione .Questo significa che se la tua squadra gioca in NBA o NHL, può arrivare ultima 10 anni di fila ma non uscirà mai dalla lega di appartenenza a parte tracolli finanziari. 

2 - Il SALARY CAP, il tetto massimo totale inclusi bonus e benefits vari degli ingaggi che una frachigia (club) può pagare annualmente. Nel sistema americano non esistono sponsor diretti ai club, ma è la lega stessa che tratta per introiti televisivi, sponsor e merchandising, per poi dividerli in maniera equa tra gli stessi club in base anche all'audience o alle vendite di ogni singola franchigia. Fatto il totale di tutti gli introiti, il sindacato giocatori si riunisce con la lega di appartenenza e decide quale percentuale delle suddette entrate sarà divisa tra i club per determinare il salary cap. L'anno scorso in NBA è stato deciso per esempio di destinare circa il 45% degli introiti per un totale di 63 milioni di dollari disponibili per squadra. Ricordiamo che negli USA non esistono costi per il cartellino. I giocatori non sono proprietà del club ma "dipendenti sotto contratto". I giocatori possono essere scambiati dalle squadre in base alla rimanenza del loro salary cap o diventano liberi di scegliersi una squadra a fine contratto. Esempio: se scambio un giocatore da 10 milioni all'anno posso farlo con due da 5 milioni o uno da 3 milioni e uno da 7 milioni. Salary cap è anche tetto minimo: se la lega decide che comunque il tetto minimo degli ingaggi è 20 milioni per quell'anno, e tu e spendi solo 18, al termine della stagione i 2 milioni rimanenti vanno divisi in parti uguali tra i tuoi tesserati.

3 - Il DRAFT. Non avendo settori giovanili, ma solo seconde squadre in leghe minori, le società americane sono costrette a pescare nelle università o nei campionati esteri per rimpiazzare i contratti in scadenza e inserire i giovani nello sport professionista. Il draft (sorteggio) viene eseguito una volta all'anno e consiste, semplicisticamente parlando, nel fatto che l'ultima classificata del campionato precedente ha il diritto di scegliere per prima, la penultima per seconda ecc. tra campionati esteri o nella maggior parte dei casi dalle università americane. In questo modo si garantisce il miglior prospetto in circolazione semopre che non voglia scambiare il turno di scelta con squadre da alta classifica per un giocatore già affermato (ricordate però il salary caop). 

Ora sarebbe facile sentire una parte dei lettori: "BRAVO, BENE, BIS! Alla faccia degli sceicchipetrolierimagnaticinesisciaquasoldi! Questa sarebbe la soluzione ad un calcio non più in balìa dei procuratori!". Purtroppo credo questa sia e rimarrà un'utopia per i semplici motivi che spiegherò di seguito.

Innanzitutto sarebbe necessario creare una sorta di Superlega per le 32-48 squadre più ricche e blasonate d'Europa senza possibilità di retrocessione nei campionati nazionali. In questo modo si accentrerebbero tutti gli sponsor e la cascata di miliardi per i diritti TV. Questo darebbe il tracollo finanziario a club sia "piccoli" fianziariamente (dal Crotone al Nizza, all'Hoffenheim) sia storici (come il Nantes per la Francia, il Feyenoord per l'Olanda, addirittura squadre come la Fiorentina) poiché se come spiegato in precedeza i diritti TV e gli sponsor di maggior caratura economica saranno gestiti e ripartiti interamete dalla Superlega, tutti gli altri club avrano le briciole e, si sa, mantenere un club di calcio non costa poco. L'unica speranza che questi club avrebbero di mantenersi sarebbe sfornare giovani di talento ogni anno per il draft della Superlega a prezzi di trasferimento altissimi (ma nel sistema americano non esiste il costo del cartellino, ricordate?). E se anche comunque si parlasse solo del costo di cartellino unicamente per i giocatori provenienti dal draft, si darebbe slancio comunque alle volontà dei procuratori, che convinceranno squadre della Superlega a scambiare giocatori poichè i loro assistiti non hanno ricevuto un'offerta di ingaggio economicamente valida, per poi quindi trasferirli dove vogliono loro. Nel sistema americano se hai un contratto di 5 anni o ti scambiamo "noi" - frachigia ndr - con altri della squadra che decidiamo noi, o termini comunque il contratto al 5° anno! Il tuo procuratore ti servirà in quel caso, quando sarai free agent! Tutto questo porta al salary cap. Esso stesso è solo applicabile a circa 10 dei 30-32 club europei di maggior spessore semplicemente perchè i 10 club più ricchi richiederebbero alla Superlega di fissare comunque un limite massimo di spesa che sarebbe in ogni caso ineguagliabile da parte degli altri 20-22. Se io Real Madrid fatturo 578 milioni all'anno, dovrei accettare il tetto richiesto dal Wolfsburg che ne fattura 191?

Per concludere, sicuramente il sistema americano che amo tanto porterebbe equilibrio sportivo e finanziario, ma la sua applicazione necessiterebbe di cambiamenti radicali che però rivoluzionerebbero il calcio così come lo conosciamo facendo perdere il gusto di questo sport a milioni di tifosi che, purtroppo per loro, non tifano squadre con fatturati a tre cifre.

Federico Trivillin