Il rosso ed il nero. 
Due colori che separatamente, nel calcio, hanno poco significato, ma che quando si uniscono riescono a trasmettere emozioni e ricordi ad un popolo che spera e che lotta ogni weekend sotto uno stendardo comune.
Un abbinamento cromatico che va ben oltre gli orientamenti politici. Una fede che risale a più di un secolo fa con le tinte di un amore che non sbiadiscono mai. Un accoppiamento di toni che non arriva casuale, ma che contiene un imprinting recondito e ricco di sfumature. Siamo nella Milano del 1899 dove, in un bar luogo di ritrovo per molti inglesi, Herbert Kilpin, Alfred Edwards ed un gruppo di italiani ex soci della "Società per l'educazione fisica Mediolanum" fondano il Milan football and Cricket Club. 
Edwards ne fu il primo presidente, ma fu Kilpin che, nella scelta delle casacche, pronunció le "sacre" parole che ancora in data odierna ci rappresentano: "Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari!". Nel 1908 parte dei soci, nonostante le molteplici vittorie, in disaccordo sul tesseramento straniero, si distaccó per creare il Football Club Internazionale Milano che, in questi giorni, festeggia i suoi centodieci anni di esistenza. Dalla sua fondazione, il Milan ha collezionato un palmares di vittorie encomiabile. Con diciotto titoli internazionali, è la terza squadra al mondo dietro Real Madrid e l' Al Ahly.

Ad oggi, dopo le ultime annate deludenti, si cominciano a  intravedere nuovamente quei colori, invecchiati dal tempo, ma sempre accesi nel cuore dei tifosi. Perché ogni partita, scendono in campo undici "diavoli".

"Finalmente! Dopo tanti tentativi infruttuosi, finalmente anche la sportiva Milano avrà una società per il giuoco del football. Lo scopo di questa nuova società sportiva è quello nobilissimo di formare una squadra milanese per concorrere alla Coppa Italiana della prossima primavera. All'uopo, la presidenza ha già fatto pratiche ed ottenuto per gli allenamenti il vasto locale del Trotter. La nuova società avverte che chiunque desideri imparare il football non avrà che recarsi al Trotter nei giorni stabiliti e troverà istruttori e compagni di giuoco."

La gazzetta dello sport 15 dicembre 1899