Edin Dzeko e la Roma sono giunti ai saluti finali. Il bosniaco ha ceduto alla avance del Chelsea e la telefonata di Antonio Conte l'ha convinto a trasferirsi in Inghilterra. Al club giallorosso andranno 60 milioni (nella trattativa è inserito anche il terzino Emerson Palmieri) e l'attaccante percepirà uno stipendio di 6 milioni (rispetto ai 4,5 attuali).
Questa trattativa molto veloce per le dinamiche e appunto per la tempistica, deve essere valutata sotto vari aspetti.
Edin Dzeko ha 32 anni e difficilmente un club decide di offrire una cifra simile pe un giocatore di questa età. Sessanta milioni fanno gola a tutte le squadre poiché sono un toccasana per il bilancio e possono essere reinvestiti in diverse operazioni, più facilmente a giugno piuttosto che a gennaio.

E qui che si passa agli aspetti negativi: il club della Capitale è in corsa per la lotta Champions ed è arrivato agli ottavi di Champions League, dopo un girone tosto anche grazie al supporto del numero 9. Questo, fa capire l'importanza che ricopriva, ormai possiamo parlare al passato, negli schemi di Eusebio Di Francesco. Nel 4-3-3 il suo ruolo era quello del cosiddetto "terminale offensivo" il "rapace d'area" sempre al punto giusto negli ultimi 20 metri di campo, pronto a fare da sponda per gli inserimenti degli esterni o provare l'azione personale. 

Il successore di Dzeko, a meno di sorprese degli ultimi giorni di mercato, sarà Patrick Schick. Il giocatore ex Sampdoria, tanto conteso in estate da tutti i principali club italiani, non ha brillato in questa prima parte di stagione con 7 presenze, nessuna rete, e tante critiche (una su tutte dopo Juventus-Roma a causa dell'occasione divorata nei minuti finali).
Il ceco ad onor del vero, non ha goduto di un'ottima condizione fisica, ma difficilmente potrà stravolgere la situazione attuale anche per la filosofia di gioco dell'allenatore. Il giovane è più propenso ad un ruolo da gregario nell'attacco invece di essere il solista che deve supportare i compagni di ruolo. Fisicamente è diverso dal bosniaco e non garantisce la presenza fisica in particolare nelle palle inattive.

Toccherà a Di Francesco trovare il giusto impiego per non far rimpiangere Edin. La Roma si è presa un grosso rischio ed in questo momento la scelta può rivelarsi fatale.
Soldi o gloria? A Trigoria hanno scelto i primi sperando nella fortuna che, come dice un detto assiste gli audaci, ma in campo forse no.