Roma, ce semo, aiutame tu io nun te dico niente, Roma, ma stasera c’ho bisogno de te e quanno tu te ce metti ‘ ste cose le combini bene...

Passano gli anni, le generazioni, ma questi versi cantati da Lando Fiorini... non passano mai.
"Roma non fa la stupida stasera", un testo nato e cresciuto dalle menti di Sandro Giovannini, Armanda Trovajoli e Pietro Garinei, storici protagonisti della scena teatrale e musicale italiana, capaci di dare i natali ad un vero e proprio capolavoro, esaltato anche dallo scorrere del tempo, per l'enorme bellezza di questa città

Roma, un nome che vale una testimonianza vivente della bellezza artistica, vista con gli occhi meravigliati di chi la osserva: non basta un mese per vederla tutta, e forse neppure un anno...perché Roma è la capitale non solo del nostro paese, ma anche della nostra storia. 
Di lei raccontano in molti, ma l'armonia che riesce ad esprimere quest'opera riesce quasi a fondere uomo e cose, in un'atmosfera in cui non si distingue più la realtà dal sogno: ed è proprio dei sogni di cui oggi vogliamo parlare. 
Qualcuno spesso non ci crede, anche perché i loro contorni sembrano così improbabili per le nostre fredde menti razionali, da apparirci impossibili: ma ieri qualcuno, o meglio dovremmo dire 11 ragazzi vestiti di giallo e rosso, accompagnati da una folla di 70 mila spettatori ci hanno insegnato che nella vita, quando ci si crede abbastanza "volere è potere". 

Nessuno, o quasi (fatta eccezione per qualche matto da legare) avrebbe sostenuto che questa squadra avrebbe potuto realizzare un'impresa come quella di raggiungere le semifinali di Champions League, superando quello stesso Barcellona che nella gara di andata si era ingiustamente imposto con un largo 4-1, maturato in una sfida in cui la formazione di Di Francesco, senza andare troppo lontano con la fantasia, avrebbe meritato sicuramente di subire qualche goal in meno...ma polemiche a parte, adesso  grazie a questi ragazzi, possiamo raccontare un'altra storia. 
Nel match di andata sua maestà Messi e compagni non si erano distinti per una prestazione eccelsa, ma hanno deciso di superarsi nella gara di ritorno, senza brillare nemmeno stavolta, addirittura evitando quasi direttamente di scendere in campo: un atteggiamento passivo completamente anti-Barcellona, quello vistosi nella gara dell'Olimpico, con i calciatori blaugrana che oltre a sbagliare l'approccio alla partita, non hanno mai dimostrato quella voglia, quella grinta che invece nei giallorossi ha segnato la differenza. 

Una "romantada" perfetta, in cui la Roma ha gestito la partita in fasi alterne, come se avesse applicato le leggi del manuale del calcio, facendole sembrare semplici come quelle della ricetta della carbonara: una rete subito con Dzeko al 6° minuto, successivamente il controllo del match, dove i ragazzi di Valverde sono stati netraulizzati a dovere, e poi la fiammata con la realizzazione del calcio di rigore di De Rossi al 58° di gioco; un pò una questione personale quella di Daniele, che ha voluto prendersi la propria rivincita sul beffardo autogoal dell'andata, con un penalty calciato con la rabbia di chi non pensa ad altro che a metterla dentro, senza guardare nemmeno il portiere davanti...ma la vera ciliegina sulla torta di una prestazione perfetta, è stata quella che porta la firma del difensore centrale Kostas Manolas
Il greco al minuto 82', sullo splendido calcio d'angolo calciato dal giovane turco Under si è lanciato sul pallone volante, in anticipo secco sul diretto avversario, ed ha messo dentro un pallone in grado di mandare in visibilio un'intera nazione: perché la Roma ci rappresentava tutti lì su quel terreno di gioco, dalla Juve al Benevento, dalle squadre di B a quelle dei dilettanti, perché la Roma era ogni italiano che crede nei propri sogni, e sa che questi possono anche realizzarsi. 

Inoltre, la rete realizzata dal calciatore ex Olympiakos ha un sapore ancora più dolce, dopo l'autorete del Camp Nou, con una rivincita completata a 360 gradi, in cui i giallorossi sono diventati così grandi, da far sembrare quella squadra pluricampione d'Europa, una semplice formazione venuta da chissà quale angolo della Spagna. E adesso, continuando quel testo dal quale tutto è iniziato, vorrei concludere con quel famoso ritornello che risuona ancora tra le strade della capitale:

Roma nun fà la stupida stasera damme 'na mano a faje di de si. Sceji tutte le stelle, più brillarelle che c'hai, e un friccico de luna tutta pe' noi...

Eh sì Roma, le stelle le hai scelte davvero bene stavolta e il nostro sogno ci ha detto sì...e lo sei diventata anche tu una luce lì nel cielo, tanto che la Luna ci sembra quasi di toccarla... verso quel tetto d'Europa così apparentemente lontano, ma più che mai adesso raggiungibile.