A Pro Evolution Soccer era sempre la prima scelta. I litigi con tuo fratello a causa sua, per chi dovesse scegliere il Brasile. Lanci della monetina truccati e conseguente azzuffata. Cucchiaio di legno. Sullo schermo: Brasile vs Brasile, equa e forzata scelta.
Sto parlando ovviamente di Roberto Carlos, pendolino instancabile dal tiro sovrumano che ha segnato sicuramente una generazione di calciofili. E che ti aiutava anche a digerire fisica alle superiori, quando stavi ore e ore a capire come diamine avesse fatto a dare quella traiettoria al pallone in quell'ormai celebre Francia-Brasile del 1997.

Ebbene ancora oggi, dopo anche la SUA di spiegazione, non ci si arriva. E non perché sia troppo difficile da capire, ma perché semplicemente non ci vuoi credere.
Ripensi alla tua infanzia, a quelle partite infinite alla PlayStation con i tuoi amici più cari, a quelle fuori orario consentito con tuo fratello, e no, non ci vuoi proprio credere. Perché in quel goal assurdo, in quella traiettoria beffarda che ha fermato il mondo intero per un attimo, è racchiuso tutto.
Oggi Roberto Carlos da Silva spegne quarantacinque candeline, tanti auguri fenomeno.
Grazie per averci fatto sognare e crescere a suon di goal assurdi e cicatrici sulla pelle.