Il conto alla rovescia è iniziato, poco meno di 72 ore e l'Allianz Stadium aprirà le porte agli 11 di Pochettino. Tutto il popolo bianconero è in fibrillazione, eccitato , ansioso, speranzoso, desidera la vittoria, proseguire il cammino verso la coppa dalla grandi orecchie che manca da tanto ,troppo tempo; da quella finale datata 22 maggio 1996, in cui la squadra coordinata da Marcello Lippi sconfisse i campioni uscenti dell'Ajax ai calci di rigore dopo il pareggio 1-1 dei tempi regolamentari.

In quei vicini ma lontani anni '90, per la Juve e le italiane, la finale era quasi tappa obbligata, scontata, la forza delle squadre del nostro campionato era riconosciuta a livello globale, la nostra nazionale ricca di fuoriclasse, di geni , fantasisti e difensori eccellenti incuteva rispetto negli avversari; mentre oggi  è considerata una nazionale minore, economicamente fragile,senza un governo certo che possa agire con tranquillità. Nonostante l'acredine, i sospetti che sempre accompagneranno la Vecchia Signora, la società Juventus  è il più fulgido esempio nella Serie A ,l'unica che dopo anni difficili ha riportato il nostro calcio dove merita, lo stendardo italiano in Europa. Con la sua forza sportiva e finanziaria ha indotto, costretto, le altre squadre dello stivale ad accrescere il loro livello per garantire la competitività del torneo, evitando il lento spegnimento del nostro campionato che attualmente è il più combattuto del continente. Il duello tra Napoli, città artistica meravigliosa , e Juventus accende le nostre speranze e ci proietta in un futuro calcistico dove noi italiani sogniamo di ritornare i protagonisti.