Ho ricordi molto dolci che mi legano alla città di Rijeka, ricordi che risalgono ai miei 18 anni e a una fanciulla mia coetanea... ma lasciamo perdere! L'essenza del tempo è quella di correre in avanti e non indietro.

Mi stupisce l'indignazione generale per la figura barbina rimediata dal Milan a Fiume, ridente città del Quarnaro. 
Il Milan aveva vinto il girone con un turno di anticipo ed è andato in Croazia senza motivazioni particolari, lasciando peraltro a riposo alcuni giocatori chiave.
E' vero che una squadra blasonata deve sempre onorare l'impegno e mantenere alto il prestigio, però non mi sembra che il Manchester City sia andato a Donetsk a sbattersela più di tanto e consentire al Napoli di passare il turno. Quindi archiviamo la trasferta di Rijeka come uno spiacevole incidente di percorso, privo di conseguenze pratiche rilevanti.
La condizione di Biglia è quella che è, ma lo si sapeva e credo che si debba cercare più che altro di rimetterlo in forma per gennaio. Con tranquillità.

I problemi reali sono altri.
Gattuso è partito male, ma lo aveva fatto anche con la Primavera per poi iniziare a fare risultati. Ora, come allenatore di serie A, ha iniziato tutto di nuovo e sta facendo aprendistato. Quanto durerà questa fase? Magari inizierà a far punti già da domenica, perché no? Certo è che trattare il Milan da nave scuola per allenatori di belle speranze (come del resto è già avvenuto con Seedorf e Inzaghi) è un'operazione quantomeno discutibile.
Vedremo cosa succederà. C'è già chi invoca il ritorno di Montella, ma i due punti "sanguinosi" persi a Benevento non potranno più essere ripresi.
Mirabelli sarà un buon talent-scout, ma per fare e disfare a piacimento in una società come quella rossonera, occorre essere un grande della direzione sportiva. Guardando il suo CV, non mi sembra che la sua carriera dimostri che lo sia. Magari lo è, per carità, però dal CV non si deduce. 
Corre voce che la UEFA stia per mandare il Milan a mietere il grano, insieme alle proposte rossonere di "voluntary agreement". Dal massimo organismo europeo smentiscono di avere già deciso, ma la voce è quella.
Fassone, con aria da comandante del Titanic che rassicura i passeggeri, ha dichiarato che il rigetto della proposta non sarebbe questo gran problema. E ha ragione, in quanto la risposta negativa della UEFA significa solo che  a giugno i rossoneri rischiano di essere del tutto fuori da ogni parametro FPF e dovranno conseguentemente vendere al meno peggior offerente anche la biancheria intima.

Tutti sappiamo cosa succede quando si è "costretti" a vendere: il prezzo della merce crolla.
Fassone ha anche aggiunto che la UEFA ha chiesto al Milan adempimenti impossibili da rispettare, ma si chieda allora, PERCHE' il massimo organismo europeo lo ha fatto. 

Non è che tutta la politica societaria del Milan sia stata finora quantomeno "eccentrica"? Non è che la società finora abbia fatto di tutto per sconcertare la UEFA invece di rassicurarla?
E poi, come sempre quando il Milan prende scoppole, dopo Benevento è spuntata l'ennesima voce di un acquirente che vorrebbe comprare il Milan e costruire lo stadio di proprietà.

Basta basta basta! Non credo che nello statuto del Milan ci sia scritto che lo scopo societario è quello di essere oggetto di trattative di compravendita.
Ogni bel gioco dura poco, diceva mia nonna, e se troppo dura diventa una seccatura.