Il 28 Maggio l’addio di Totti, l’ultimo dei 10. È la fine di un’era.
Si è creato un vuoto, un solco, e non parlo solo della Roma. Parlo di un punto di riferimento, un idolo in cui identificarsi, una maglia che rappresenta tutto questo, la numero 10.

Juventus, Milan, Inter, Roma, Napoli, tutte senza un 10, per ora.
Una cosa mai successa nella storia credo. E non succederà forse, perchè qualcuna di queste verrà indossata comunque l’anno prossimo. Non si sa da chi, non si sa quanto legittimamente.

Ne stanno parlando molto in questi giorni, soprattutto a Napoli, dove a distanza di quasi trent’anni la sacralità di Maradona è rimasta intatta. Eppure non la pensano tutti allo stesso modo e il dibattito sta entrando sempre più nel vivo, perché la stella di Insigne brilla sempre di più e se c’è un occasione per rivedere un azzurro, tra l’altro napoletano, con quella maglia è proprio il suo caso. A Roma per ora neanche ci si azzarda a parlare della questione, sarebbe una mancanza di rispetto per un giocatore che ha rappresentato un popolo per più di vent’anni. E non credo che vedremo qualcuno indossare quel numero nel prossimo futuro tra i giallorossi. E giustamente aggiungo.

E quindi, è giusto far vestire questa maglia che è stata sulle spalle di mostri sacri? Secondo me sì.
Magari non a chiunque. Ma è giusto che un bambino, un piccolo tifoso abbia lo stesso privilegio che abbiamo avuto noi alla sua età. Quello di possedere la maglia più bella di sempre, la 10, con il nome del proprio beniamino sopra.

Certo ad oggi è cambiato tutto, è diventato quasi impossibile “identificarsi” nei campioni della propria squadra.
Le dinamiche di questo calcio non lo permettono e quando ti affezioni troppo rischi di rimanere deluso. E poi comunque non serve una maglia per fare un idolo. Ma non per questo possiamo proibire a chiunque di sognare, magari un giorno, di indossare quella maglia.

Perché tanto tra cent’anni di Maradona, Totti, Del Piero, la gente ne saprà ben poco, ed eleggerà nuovi idoli, nuovi 10.
E uno come Insigne non l’avrà indossata solo perché ha giocato quando il ricordo di un altro campione era ancora troppo vivo.Quindi lasciate la 10 a Insigne, a Dybala, a Bonaventura.

A proposito, sulle spalle di chi la volete voi?
Per continuare a comprare una maglia, per continuare a sognare.