Tutti ci aspettavamo una passerella, l’ultima in Europa di Buffon a Madrid con una Juve che avrebbe onorato la competizione senza compiere miracoli.
La Juventus invece è andata a Madrid per vincere e lo avrebbe fatto se la Uefa non avesse già scelto chi deve vincere questa competizione.
Ribaltare un 0-3 al Bernabeu poteva essere un’impresa storica, un capolavoro tattico del Mister Allegri e dei suoi uomini: una prova di forza per far capire che due finali in tre anni non sono state botte di fortuna, ma preparazione e lavoro.

La partita dei Bianconeri è perfetta, non la mettono sul piano fisico e neanche su quello tattico, il Real è superiore in tutto. Allegri dà disposizioni precise, attaccare per tre minuti ogni venti con intensità e precisione di passaggi, usare la velocità devastante di D. Costa che da esterno si accentra e fa uscire i centrali difensivi per poi scaricare sulle fasce ad un compagno libero, e permettetemelo, Marcelo è stato ridicolizzato dal connazionale. Mandzukic fa due goal fotocopia. Khedira prima e Lichtsteiner poi confezionano un assist che il croato finalizza due volte con la specialità della casa: di testa.
L’operato della Juve non si può discutere, la squadra meritava il passaggio del turno a discapito di un Real bravo a tenere palla ma povero di idee e stanco fisicamente. Zidane non ha saputo reagire neanche cambiando gli interpreti in campo, tattica zero.
La Juve ha messo in campo la sua miglior prestazione dimostrando maturità e forza come dai bianconeri non si era mai vista.
Peccato che dove non ci arrivino le prestazioni sportive, ci arrivi altro.

La sensazione è che la Uefa, assieme al disegnatore degli arbitri Collina, abbiano già deciso chi vincerà la competizione di quest’anno: sarà leggenda Real.
L’arbitro inglese, e figlioccio di Collina, Oliver, non ha mai saputo gestire una partita, sempre e solo pro spagnoli. Ronaldo cade scenograficamente quattro volte in altrettanto azioni in area di rigore simulando senza problemi. Mai un cartellino giallo, Dybala a Torino è stato ammonito alla prima simulazione sacrosanta. Casemiro commette un’infinità di falli a centrocampo e mai un cartellino mentre Pjanic al diciassettesimo minuto del primo tempo e al primo fallo viene ammonito. Due pesi e due misure.

Parliamo del rigore. Personalmente non avrei mai fischiato un penalty al 92esimo se non fosse stato chiaro come il sole in un giorno di ferragosto senza una nuvola in cielo con 49 gradi e un paio di occhiali tripli da sole per la troppa luce emanata dalla nostra stella.
I giornali e opinionisti spagnoli sono spaccati in due fazioni, per alcuni era rigore per altri non lo era. La logica dice che, sì l’intervento di Benatia è scomposto, ma tocca prima la palla mentre Vazquez, da brava mozzarella spagnola, sta già cadendo con maestria, come solo nel paese della paella ti insegnano.
Scusate, ma l’intervento di Carvajal, sette giorni prima a Torino e sempre al 92 esimo, su Cuadrado non era rigore netto?
 Rispondo io: No, perché la Juve è una squadra italiana, no perché i bianconeri sono antipatici. Bisogna essere obiettivi, sportivi e non tifosi, le opportunità devono essere valutate in egual modo per tutte le squadre, che tu ti chiami Juve o Borgorosso. Specialmente se si gioca un quarto di Champions.

Certo, l’eliminazione di un club italiano dopo la prestazione di ieri sera brucia, ma la Uefa ha più interessi nel far vincere la competizione ad un club che nella sua rosa comprende la più grande stella del calcio moderno, affiancato da campioni del mondo, fenomeni e giovani talenti. Sponsor, merchandising e notorietà che porta il Real non lo portano altre squadre, e far entrare il Real Madrid nella storia con la terza Champions di fila dell’era moderna,beh pensate a quanti soldi può portare alla Uefa…

PENSATE…

Certo è che La Juve avesse giocato per tutti i 90 minuti anziché 60 e fosse stato fischiato il rigore su Cuadrado, il risultato finale sarebbe stato 3-4 al 92 esimo.
Mi spiace per Buffon, sacrificata la sua carriera, la sua immagine in nome di un potere più forte.

Grazie

ILPARLAFUS