Strepitoso! Non ci sono altri aggettivi per definire Rafa Nadal, vincitore ieri del suo undicesimo Montecarlo su 12 partecipazioni. Praticamente una dittatura sul rosso del Principato per la gioia dei tanti appassionati monegaschi che attendono con trepidazione ogni anno l'arrivo del fenomeno maiorchino. E lui non delude: demolito in finale Kei Nishikori, non certo l'ultimo arrivato, con un perentorio 6-3, 6-2. 

Praticamente senza storia la partita, così come tutto il torneo. Il fuoriclasse spagnolo ha perso solo 21 games nei 5 turni disputati. Esattamente come ai vecchi tempi. Sì, perchè Rafa più volte si è dovuto fermare negli ultimi anni della sua carriera per innumerevoli infortuni. Gli stessi addetti ai lavori hanno più volte ipotizzato un suo eventuale ritiro, ma nessuno avrebbe mai immaginato che Rafa potesse tornare a questi livelli. Non solo vittoria nel torneo, ma anche prima posizione nel ranking mondiale, strappata 15 giorni fa a quell'altro mostro sacro del tennis mondiale: Roger Federer,  un altro hightlander dello sport.

31 anni Rafa, 36 anni Roger e ancora una voglia matta di stupire in giro per l'ATP.  Ancora numero uno e due al mondo! E gli altri cosa fanno? Passano le generazioni di tennisti, ma loro sono sempre lì, quasi a voler sfidare le leggi della natura. Sì, perchè in effetti, dovrebbero essere del tutto privi di motivazioni. Rafa: 16 vittorie nel Grande Slam, 31 negli ATP Master Mille, 19 nell'ATP Tour 500. Roger: 20 titoli nel Grande Slam, 27 negli ATP Master Mille, 20 nell'ATP Tour 500. Assieme ben 36 vittorie nello Slam! E ancora promettono di darsele di santa ragione.

Purtroppo King Roger a Parigi non ci sarà. E' uscito malamente al primo turno del torneo di Miami a fine marzo e ha deciso di "prendersi una pausa di riflessione", come ha egli stesso affermato. Ma siamo pronti a scommettere che li rivedremo assieme a Wimbledon, erba sulla quale il campione svizzero è legenda. Ma anche Rafa si trova a suo agio. Ci attende una grande finale.