Strade che si intrecciano, percorsi che si sovrappongono, parole, discussioni, lamentele ed accuse. Doveva essere tutta in discesa la strada di Gigio Donnarumma in rossonero, dopo l'esordio che ha fatto conoscere a tutti questo talento, che già nei campionati giovanili era abbastanza celebre tra gli addetti ai lavori. Non è stato affatto così.

Passato un primo periodo idilliaco sotto la gestione Mihajlovic, al portierone (o presunto tale) è stata richiesta una presa di coscienza delle proprie qualità, con tanto di responsabilità che, inevitabilmente, va di pari passo. Cambio di società, cambio di interpreti, stravolgimenti nello staff e contrattone ultramilionario nelle mani di Gigio, o, per meglio dire, tra le grinfie di Mino.

Definire Raiola l'agente più odiato dai club è forse un complimento; ogni calciatore passato sotto la sua procura ha sì guadagnato una valanga di euro, ma ha anche fatto disperare la squadra proprietaria del cartellino ed i tifosi. Ma a Mino tutto ciò non importa. Il suo compito, come spesso ha dichiarato, è quello di rendere felici i propri assistiti, con buona pace del "resto del mondo" che, a giorni alterni, ne chiede la testa su di un piatto d'argento.

Nella mente del procuratore, il trasferimento di Donnarumma alla Juventus doveva esser cosa fatta già l'estate scorsa, quando, con estrema abilità, era riuscito a far coincidere tantissimi elementi: l'imminente scadenza del contratto, il ritiro del "padrino" Buffon dopo appena una stagione, il passaggio del Milan ai tuttora ambigui proprietari cinesi e la crescente ambizione bianconera di conquistare l'Europa, anche a forza di colpi dispendiosi ma dalla grande resa, sia sportiva che mediatica.

Dire che ci era quasi riuscito è poco. Non aveva fatto però i conti con Mirabelli, più che con Fassone, il quale rappresenta una figura dai tratti accomodanti e, permettetemelo, anche comici. Il DS calabrese, a seguito di colloqui serrati con la famiglia del portiere, ha centrato l'obiettivo: oltre 6 milioni a stagione per Gigio, uno al fratello semi-sconosciuto, firma sul contratto e schiaffetto alla Cannavacciuolo in diretta streaming. Il tutto dopo aver allontanato, seppur per poco tempo, Raiola dal suo assistito.

Il procuratore ha mal digerito questo atteggiamento quasi prepotente di Mirabelli, per il quale ancora oggi riserva parole poco edificanti, ed ha a lungo pensato al modo per soffiare letteralmente il calciatore, fresco di rinnovo, al Milan. Ancora una volta, così come a luglio, la situazione in casa rossonera pare essere in bilico e ciò può giocare a favore di Mino.

Conti abbondantemente in rosso, posizione con l'UEFA ancora da definire, campionato non esaltante sia di Donnarumma che della squadra intera e ambizioni che vanno via via riducendosi al "solo" trionfo in Europa League. In più, aggiungiamoci anche le dichiarazioni di Fassone, il quale più volte ha reso noto il fatto che il Milan, in caso di mancata qualificazione (ormai insperata) alla prossima Champions League, sarà costretto a cedere qualche pezzo pregiato.

Com'è ovvio, la quotazione del ragazzo va scendendo e, com'è ancor più ovvio, le sirene dei top club si fanno sentire, anche se in lontananza (per il momento). L'intenzione di Raiola, oltre che guadagnare dal trasferimento, è chiaramente quella di portare Gigio alla Juventus, club solido, con una società sana alle spalle e con figure di spessore (Buffon su tutti) che garantirebbero una crescita costante al suo assistito.

Dal canto suo la Juve non si è mai tirata indietro; Marotta, in tempi non sospetti, dichiarò che notoriamente il portiere della Nazionale è anche l'estremo difensore dei bianconeri. Se ormai per Buffon il tempo è tiranno, quale figura, se non Donnarumma, come suo naturale erede e successore?

L'ingaggio estivo di Szczesny (ad un prezzo irrisorio) sembrava poter aver messo fine a questo romanzo, ma gli scenari venuti fuori nella giornata odierna sembrano lasciar spazio ad altre, suggestive, ipotesi. Il polacco non ha convinto definitivamente e il ruolo di numero 1 alla Juventus è di essenziale importanza; si va facendo strada l'idea di uno scambio di giocatori, con un conguaglio cospicuo, ma che non si attesta oltre i 40 milioni, a favore dei rossoneri, i quali così potrebbero colmare qualche falla nelle casse vacanti.

Mino, indossati i panni del parroco, nonostante le rimostranze di Don Rodrigo Mirabelli, è pronto a celebrare il matrimonio tra Gigio e la Vecchia Signora, sotto lo sguardo triste di Fassone e quello compiaciuto del duo di mercato bianconero.