Nel periodo del calciomercato, protagonisti indiscutibili dei teleschermi sono i direttori sportivi delle squadre, che i  tv provano a spiegare, mascherare, sviare, prendere in giro o raccontare verità nascoste a chi si sofferma con la bocca aperta ad ascoltarli. 

Quest'anno stranamente Marotta si è esposto molto con interviste dove non si è nascosto dietro ad un dito, indicando caratteristiche e potenziali nomi di giocatori da Juve e facendo notare ai tifosi (se ancora ce ne fosse bisogno) che chi non vuole rimanere, sarà cordialmente accompagnato alla porta, senza tante suppliche. Così facendo ha "spaccato" la tifoseria tra chi gli imputava di non riuscire a trattenere i campioni e chi lo appoggiava dicendo che solo chi era convinto doveva restare. Può piacere o meno questo metodo di comunicazione, ma quantomeno esiste.

A differenza di Torino, a Firenze i tifosi non sono spaccati, ma molto uniti. La loro unione ha solide basi nella contestazione fatta a gran voce a Corvinone ai Della Valle, rei di smantellare una squadra già poco competitiva. Rodriguez portato a fine contratto, il caso Badelj, Borja Valero che sta guardando verso la Milano nerazzurra e Bernardeschi pronto ad imbarcarsi per Torino dove si aggregherà ai campioni d'Italia.

Il silenzio della società è inquietante. 

Nessuno si è esposto per spiegare, per far capire ai tifosi, magari per rasserenarli parlando degli acquisti, delle ambizioni della società, di tutto ciò che potesse far viaggiare la loro fantasia in posti che non fossero angoli remoti dove si nascondono brutti incubi.

Corvino, a differenza di Marotta, non ci tiene a far capire il suo modus operandi alla gente. Lui lavora per se, probabilmente avendo avuto carta bianca dalla società, quindi non è tenuto a spiegare a nessuno il perchè delle sue azioni.

Così si uniscono i tifosi, ma nel modo sbagliato. Ci pensino Corvino e i Della Valle, perchè a volte quando si sta in silenzio, si è persa l'occasione di dire qualcosa di intelligente.

FINOALLAFINE.