Un successo editoriale degli anni '60, cui si ispirò un film parodistico di Woody Allen, aveva come titolo: "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere".

Be', per quanto l'argomento sia decisamente meno "hot", direi che si possono anche scrivere un paio di righe pensando a tutto quello che avreste voluto sapere sul Milan e non avete mai osato chiedere.

Autorevoli fonti hanno riferito di disavventure finanziarie del cinese YongHong Li in Cina (sì, sto citando il divertente libro di Jules Verne "Le disavventure di un cinese in Cina"). Andando al sodo, pare che il proprietario del Milan stia fallendo, ma dal canto suo, lo stesso  YongHong Li ha protestato che non è vero, in quanto le sue attività economiche vanno avanti.

Fin qui la cronaca, per cui si può passare alle considerazioni.

Sarà anche vero che le attività del signor Li vanno avanti, ma quali sono? Eh sì, perché non lo sa nessuno e come si può controllare che qualcosa va avanti se non si sa cos'è?

Quando il suddetto Li fu presentato come nuovo titolare delle azioni rossonere, si disse che era il maggiore azionista della più grande miniera di fosforo cinese, ma poi venne fuori che non era vero o comunque non così certo (le azioni erano intestate a una società di cui faceva, o addirittura aveva fatto parte in passato, un suo ex-socio...). 

Pare che Li sia proprietario di uno stabile, un centro direzionale, ma anche questo vuol dire poco, perché se ci sono dei creditori che hanno attivato una procedure di fallimento (o l'equivalente prevista dal diritto cinese), state certi che ci si butteranno sopra.

Ammettiamo pure che nessuna della ignote attività di YongHong Li si sia fermata, ma anche questo non vorrebbe dire più di tanto. La procedura fallimentare (o l'equivalente prevista in Cina) potrebbe essere solo all'inizio e, comunque, anche in Cina ci saranno dei meccanismi legali che consentono alle attività economiche di proseguire sotto speciale amministrazione in caso di fallimento.

Della mia stessa opinione deve essere Fabbricini, al vertice della FIGC, che ha preso atto delle smentite di Li, ma ha fatto educatamente capire che delle stesse non se ne fa un sacro tubo.

Qualcuno ha fatto notare che la situazione del Milan come società va distinta da quella, eventualmente deficitaria del suo proprietario, perché i soldi ci sono. Anche Gattuso ha fatto notare che gli stipendi vengono pagati regolarmente.

Sono considerazioni che lasciano il famoso "tempo che trovano", perché il Milan ha i soldi che gli sono stati anticipati in prestito (oltre ai suoi flussi in entrata, peraltro storicamente insufficienti). Il problema si porrà quando finiranno e si dovrà ricorrere all'intervento di chi, come faceva Finivest negli anni passati, dovrà ripianare i debiti.

Va da se che, quando prendo dei soldi in prestito, sono pieno di liquidità, ma prima o poi li dovrò restituire e lì si vedrà se sono o meno "hard up"... al verde insomma!

Ho citato il, peraltro ottimo, Gattuso su cui pare voler puntare ora il Milan. Secondo voi è amore vero o matrimonio di convenienza? Quanto costerebbe un allenatore come Conte per ingaggio e pretese? Quanto può costare l'emergente Gattuso? E allora, quando cercheranno di gabellarvi l'eventuale rinnovo come espressione della fiducia della società in Rino, fatevi 2 considerazioni 2 e poi traetene le dovute conclusioni.

Ovviamente, tutte le volte che la situazione societaria del Milan si fa pericolosa, spuntano fuori le voci di prestigiosi acquisti: lo sponsor tecnico vuole Reus... ci sono i 25 mln da dare alla Roma per Dzeko... intanto però è più probabile che Donnarumma vada al Psg e chi ha mercato, come Cutrone, sia usato per fare cassa.

Forse capisco perché certe cose un tifoso le vorrebbe sapere, ma non osa chiedere. Le risposte potrebbero essere molto sgradevoli.

Non tutto va male, perché la squadra rende, fa risultati e si sta tirando fuori dall'impasse dei primi mesi. Questa è realtà, non improbabile favola di mercato.