Dopo sei anni di dominio bianconero, nonostante siano passati poco meno di due mesi dall'inizio della stagione, gli antijuventini di professione, tifosi dell'altro calcio italiano, si preparano a festeggiare con poco meno di sei mesi dalla fine delle ostilità, la chiusura del ciclo juventino e l'avvento delle nuove forze del calcio italiano. 

Tutti questi anni pare che non abbiano insegnato nulla agli odiatori seriali della più forte squadra italiana di tutti i tempi.

Siamo ancora all'inizio, e nonostante ciò i soliti commentatori hanno assegnato trofei e vittorie illusorie; vaticini figli dell'antipatia, talvolta del vero e proprio odio, che costoro nutrono nei confronti della vecchia Signora. 

Peccato che ciò che conta accadrà a maggio, e per la sfortuna dei più, in quel period, quasi sempre, vinciamo noi. 

Ma andiamo con ordine.

Napoli.

Indubbiamente gli uomini di Sarri sono più realisti dei loro supporters, e di tutti coloro che, consapevoli di come soltanto i partenopei possano ambire a detronizzare la regina, pompano oltremodo ogni successo degli azzurri.

Sono anni che il Napoli gioca bene, ma ahivoi non vince nulla. Nessuno dice che il gioco del loro tecnico se non viene realizzato a velocità supersonica, diventa prevedibile e poco efficace. Anche perché, checché se ne pensi, la qualità della rosa, sopratutto nelle seconde linee, non è così eccelsa come i sarristi doc vogliono farci credere.

Questo è il motivo per il quale - primo fra tutti il loro presidente, che vorrebbe schierate le riserve a Manchester -  i napoletani sanno bene che per coltivare la speranza di vincere il campionato, devono uscire quanto prima dalla champions. E già questa constatazione la dice lunga su quale sia la vera forza dell'attuale capolista.

Inter.

Loro sono impareggiabili. Se non ci fossero dovrebbero inventarli. Non hanno imparato nulla dal passato, che in realtà così lontano non è se si pensa all'ultima gestione Mancini. Vivono di speranze che spesso, dopo natale, alla stregua di un regalo made in china, finiscono nei cartoni impolverati con gli addobbi e gli acquisti di luglio.

In verità, quest'anno, dopo almeno cinque lustri di milioni gettati al vento per comprare pippe siderali, pare che abbiano fatto una scelta oculata, assolutamente in contraddizione con la loro storia: sono partiti dall'allenatore, privando decine di giornalisti della possibilità di riempire paginate di commenti con i colpacci estivi dei nostri.

Kodongbia è meglio di Pogba...ricordate??

Per loro fortuna Spalletti è uno che la sa lunga. Al di là delle sue iperboli da sala stampa e della continua, spesso inspiegabile, battaglia contro i giornalisti, conosce il calcio. Al momento, unico fra i suoi, vola basso. La sua Roma, lo scorso anno, pure essendo nettamente superiore all'Inter odierna, ha conquistato un dignitoso secondo posto, ma non ha mai impensierito la Juve.

Gli altri, invece, dopo il derby, hanno già comprato la maglia con lo scudo cucito sotto la stelletta solitaria, al fianco dello storico cartone.

Milan.

Ahiloro, questa estate, per colpa di due personaggi inadatti a gestire una transizione così importante, hanno preso il posto dei cugini. Querrelle e proclami di ogni genere, li hanno trasformati di diritto nella nuova Inter. Se ci aggiungiamo la confusa posizione finanziaria del club, il minestrone è servito.

Soltanto uno sprovveduto poteva pensare che cambiando 9/11 della rosa, si potesse uscire dalle secche della mediocrità in un batter d'occhio. Così come solo un ingenuo poteva pensare che Bonucci potesse reggere un reparto da solo. Forse quei soldi andavano spesi meglio. Ma quando si mettono sul piattone  250 ml, c'è poco da commentare. Se falliscono il quarto posto di teste ne cadranno, e magari verrà giù con fragrore quello che pare un castello di carte cinesi. 

L'unico che non ha colpe, a mio parere, è l'allenatore. Lo scorso anno, con una squadra da serie B, ha compiuto miracoli. Se sapranno aver pazienza, forse, il disastro potrà evitarsi. Se lo esonereranno, allora il destino è segnato.

Juve.

Veniamo infine ai campioni d'Italia.

Non vorrei che ad ottobre, in futuro, inizieranno anche a vietare di utilizzare tali definizioni e obbligheranno i campioni in carica a scucirsi lo scudo dalla maglia per regalarlo al bel gioco di Sarri.  

Diciamola tutta, come spesso è accaduto negli ultimi tre anni, il nostro mister, agli inizi di stagione, ci mette sempre un po' a trovare la quadra. Anzi, non ci capisce quasi mai nulla.

Non dimentichiamo che il secondo anno della sua gestione (fateci caso, nessuno lo dice per paura di risvegliare antiche angosce), il buon Max, dopo poche giornate, si ritrovò ad undici punti dalla prima. Addirittura eravamo a meno dieci dall'Inda di Mancini. Remember??

Credo che molto dipenda dalla tenuta fisica. Allegri lo ripete da sempre che conta correre in primavera. Un'altra fetta va ascritta certamente alla dea bendata, con la quale, tuttavia, il nostro mister non è certo in credito.

Cionondimeno, bisogna riconoscere che qualche legittima preoccupazione inizia a serpeggiare tra noi tifosi. Ma non per la presunta forza degli avversari, sia chiaro. Semplicemente per le nostre mancanze.

Il motivo è presto detto: prendiamo troppi goal. Il nostro reparto di eccellenza, da tutti considerato tra i migliori, se non il migliore d'Europa, inizia a mostrare crepe preoccupanti. La campagna acquisti è stata alquanto deficitaria in difesa. Le partenze di due fuoriclasse (si, Bonny lo è, ma ha fatto il più grande errore della sua vita!) nei rispettivi ruoli, non sono state rimpiazzate adeguatamente. E ho paura che pagheremo cara questa insipienza dei nostri dirigenti.

A dire il vero, personalmente, non ho condiviso la campagna acquisti in toto.

Invece di spendere ottanta milioni per due buoni giocatori, che peraltro al momento non stannno incidendo per nulla, si poteva destinare parte di quella cifra all'acquisto di un grande centrocampista insieme a Matuidì. Altro reparto che per i continui, prevedibili, infortuni di due giocatori chiave come Khedira e Marchisio,si ritrova sempre in ambasce.

Infine, come ho scritto in altra sede, la stagione, a mio avviso, nasce viziata da un misunderstanding colossale. Sono convinto che dopo Cardiff Allegri avrebbe dovuto lasciare. Sia perché quella partita è stata lo spartiacque tra un ciclio che potrebbe essere alla conclusione e uno da riaprire immediatamente, senza soluzione di continuità, e sia perché  Allegri, a mio avviso, è stato uno dei principali responsabili della scialba prestazione in finale di champions.

Forse era l'unico modo per sedare alcuni malumori (vedi Bonucci) e ridare nuova linfa all'ambiente. Lui ha accettato di rimanere e la società di tenerlo. A mio parere, da ambo le parti, per mancaza di alternative.

Comunque il tempo, anche in questo caso, ci dirà di più. E devo dire che fino ad oggi, per fortuna dei nostri amati colori, i nostri hanno avuto quasi sempre ragione ed io torto.

Quindi, calma e sangue freddo. Noi siamo la Juve. Noi gli scudetti li vinciamo sul campo....e prima o poi, se il dio del calcio si ricorderà di quanto ci deve, vinceremo anche la maledetta.

La vera differenza con tutti voi illusi è che noi non giochiamo al calcio soltanto a ottobre, ma tendiamo a giocare fino a maggio....fino alla fine per l'appunto.