Il noto gesto di Sarri ha fatto discutere: il dito medio rivolto apparentemente verso i tifosi juventini. Ma quando è stato interpellato ai microfoni del noto e seguito programma calcistico la Domenica Sportiva ha semplicemente spiegato come le cose sono effettivamente andate.

Non era rivolto ai tifosi della Juve, ma ad un gruppo di persone che hanno sputato contro il bus del Napoli e proferito insulti ed offese pesanti contro i napoletani e il Napoli. Il Mister incalzato dalla conduttrice della DS che voleva spingerlo, andando oltre ogni suo ruolo dovuto e richiesto, ad un passo indietro, ha detto che se avesse potuto sarebbe sceso dal bus.

Ed aveva ragione. Ma alla DS hanno fatto una scenata di moralismo fuorviante. E non è la prima volta. 
E a chiudere quello che è stato un vero processo contro Sarri, per un gesto sì volgare, ma assolutamente giustificato e giustificabile, comprensibile e che chiunque avrebbe fatto, è arrivata poi l'altra scena teatrale di moralismo di quel minuto di cui ancora tanti si chiedono il senso, di Facchetti. Anche questo di condanna verso Sarri nonostante le comprensibili spiegazioni fornite. Ma alla DS quando la smetteranno di elevarsi a rango di giudice?
E poi a ripetere, con il solito mantra diventato insopportabile, perché vale solo contro alcuni giocatori ed alcune società, che devono dare per primo l'esempio coloro che sono protagonisti in campo e bla bla bla. Certo. Ma esempio di cosa? Quando è tutto una gran farsa? E perchè Sarri avrebbe dovuto porgere l'altra guancia? Perché mai? Quando Buffon, Benatia e Chiellini, chi con parole inqualificabili, chi con un gesto sconcertante e chi con parole agghiaccianti, hanno offeso prima di tutto il gioco del calcio, nella nota sfida contro il Real, non mi pare che abbiano subito un processo come quello che ha subito Sarri.

Forse sarebbe il caso di finirla alla DS con questo modo di fare e procedere che ha veramente stufato.
Va rivista la conduzione del programma, va rivista la struttura, e soprattutto la si deve finire con questa farsa del moralismo. La prossima volta cosa diranno? Chi condanneranno, chi assolveranno?