Abbiamo passato mesi a sentirci ripetere che il "closing", ovvero il passaggio di proprietà del Milan, doveva effettuarsi al più presto. Eh sì. perché i ritardi danneggiavano squadra e società, che necessitavano di certezze.

Il "closing" c'è stato alla fine, fra strette di mani, sorrisi, ricchi premi e cotillons. E dal canto loro, stabilità e certezza hanno determinato una campagna acquisti molto rilevante, se non altro dal punto di vista quantitativo.

Se a fine agosto lo scudetto non è stato assegnato al Milan, c'è mancato poco, e comunque "chi non ci credeva era un pirata" (come cantava Bennato negli anni '80).
Guai ai commentatori televisivi che osavano fare riferimenti all'esposizione debitoria rossonera! Sembrava quasi che parlarne fosse più grave che mettere in dubbio la purezza della Santa Vergine o la Trinità dell'Onnipotente.

Ora, in campionato la squadra è un po' in affanno,  mentre Forbes e Libero vedono la società quasi coi libri in tribunale... giù di lì insomma...  nelle mani del Fondo Elliott, nonostante la scadenza del debito non sia poi così prossima. E dire che il catastrofico ero io...

Ciò non impedisce, tuttavia, di dare giornalmente Mirabelli in trattativa coi procuratori e le squadre di mezzo continente, per l'acquisto di Bibì, Bibò e del Capitan Coccoricò.
Per finire alla grande, gira incontrollata la voce che il Psg starebbe per offrire 70 mln per Donnarumma, quelli tanto attesi l'estate scorsa e mai arrivati.

Ah be' un gran casotto! Ma per una volta mi limito a registrare tutte queste voci amene e beneauguranti, in attesa di vedere dove si va a parare. C'è troppa confusione e carne al fuoco per giudicare.

Intanto mi chiedo, come molti del resto: ma dove passerà l'Epifania Donnarumma? A Milano o a Parigi?