E' stata una storia turbolenta quella della Jugoslavia. Il destino ha avuto anche un suo ruolo, beffardo. Iniziò con una sonora sconfitta il suo debutto calcistico, nel lontano 1920, in Belgio ma contro la Cecoslovacchia. Perderà 7-0. Attraverserà buona parte del '900 con risultati importanti, due volte un quarto posto nei mondiali di calcio, due volte un secondo posto negli europei, una medaglia d'argento ai giochi olimpici.
Un ciclo storico iniziato con una sconfitta e terminerà con una sconfitta. Contro i Paesi Bassi nel 1992, 2-0. Poi la dissoluzione, ognuno avrà la sua Nazionale, chi forte come la Croazia, o la Serbia, chi modesta come la Slovenia o la Bosnia, per citarne alcune. Ne nasceranno ben 7. Ma ogni Paese partorirà dei grandi campioni, molti di questi giocheranno in Italia, costituendo la terza forza "straniera" in Italia, l'anima balcanica del calcio italiano. E sarà importante e di alto livello e qualità.

Son tanti i giocatori che hanno segnato la storia della Jugoslavia. Come Dragan Džajić 85 presenze 23 goal, Zlatko Vujović, 25 goal, Stjepan Bobek 38 goal,  Miloš Milutinović che realizzò la rete decisiva nell'1-0 tra Jugoslavia e Francia, che aprì i mondiale del 1954 e si trattò del primo goal di una partita dei mondiali ad essere trasmesso in diretta televisiva.

Così come è facile girovagando per le capitali od alcune città dell'ex Jugoslavia notare dei murales dedicati ai propri campioni, quelli che hanno fatto la storia di un grande Paese che ha segnato la storia dell'Est. Se le nazioni divise, si riunissero, oggi, per ricostruire la Jugoslavia calcistica,se oggi ci fosse la Nazionale jugoslava, quanto sarebbe forte?